Home » Inter Torino: non è solo Nainggolan insostituibile

Inter Torino: non è solo Nainggolan insostituibile

Inter Torino: non solo Nainggolan, ma anche Politano diventa fondamentale

Inter Torino: la partita di ieri ha sottolineato alcuni aspetti da migliorare, tra cui una condizione fisica di alcuni elementi chiave. Brozovic, Vecino, Persic e Vrsaljko finché hanno retto hanno condotto una gara ordinata e ben coordinata con i loro compagni. L’assenza di Nainggolan ha portato al momento all’abbandono dell’uso del trequartista. Cambio modulo obbligato che ha esaltato il lavoro di un altro importante giocatore: Politano.

L’ex Sassuolo sta lentamente prendendo piede nello spogliatoio grazie a grinta, determinazione e tanto sacrificio. Si sta dimostrando infatti un professionista vero con il giusto approccio mentale. Spalletti se ne è accorto e nonostante ieri non ne avesse più, non lo ha mai tolto dal campo. Eppure Keita avrebbe quelle caratteristiche esplosive tali da avvicinarsi molto di più all’idea di gioco del tecnico ma per non rinunciare all’ex primavera della Roma, ha schierato il senegalese subito dietro Icardi come seconda punta per tentare di vincere la partita.

Esterno offensivo e con doti tecniche molto importanti, ha disputato una partita molto disciplinata. Ha svariato su tutto il fronte in fase offensiva, mettendo in difficoltà la difesa avversaria. Ha anche dato importante impulso al palleggio e, quando liberato dalla sovrapposizione del terzino, si è dimostrato intraprendente.

Pur se non sempre preciso, ciò che si è notato è stato il fatto di aver effettuato scelte tecniche corrette. Concettualmente quindi e anche tatticamente Politano ha avuto un impatto tutt’altro che prevedibile. Sarebbe dovuto essere un acquisto di contorno, invece si sta rivelando un punto fermo. Attenzioni meritate e guadagnate sul campo con grande merito.

Impossibile pensare oggi l’Inter senza la sua quantità. Molte sono state anche le corse verso dietro per proteggere la propria trequarti obbligando l’avversario a trasferire la sfera in zone di campo meno pericolose. Un lavoro molto importante a cui Spalletti difficilmente rinuncerà.