(GdS) Lautaro, all’Inter serve il vero “Toro”: Spalletti lo aiuta così

Lautaro, bastone e carota

Lautaro Martinez ha incantato tutti nel corso del pre campionato. Gol, assist, giocate da cineteca. Poi l’inizio della stagione “vera”, il flop al Sassuolo e i novantuno minuti passati in panchina a sognare, a soffrire nel pareggio interno contro il Torino. Se l’era sicuramente immaginata in maniera diversa la sua prima a San Siro. Ma tant’è.

Spalletti stravede per lui, l’ha coccolato da quando è arrivato all’Inter. E forse è anche per questo che vuole utilizzarlo meno, o meglio, con le dovute precauzioni. In Italia basta una partita sbagliata per essere etichettati come “scarsi” o, appunto, “flop”. Inoltre, deve aumentare l’intensità e adattarsi al più presto al campionato italiano. Bastone e carota, quindi. L’Inter crede nelle sue potenzialità, ma vuole farlo crescere senza fretta.

Il talento, d’altra parte, è cristallino. Un gol come quello segnato contro l’Atletico Madrid non si segna per caso. Si segna solo se hai qualità fisiche e tecniche fuori dalla norma. Ora però serve il vero “Toro”, quello che in Argentina sfondava le difese e le porte avversarie. Spalletti sa che prima o poi farà vedere tutto ciò di cui è capace. Un giorno, magari proprio sabato contro il Bologna.

Sulle orme di Ronaldo

L’Inter sabato alle 18 affronterà il Bologna al Dall’Ara, stadio caro agli attaccanti nerazzurri, specie quelli debuttanti o alla primo anno. Lì ha segnato il suo primo gol con la maglia dell’Inter addosso Ronaldo, quello vero. Certo, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, ha segnato anche Gabigol il suo primo e unico gol italiano, Lautaro però vuole ripercorrere le orme del Fenomeno.

Difficile però vederlo in campo dal primo minuto. Spalletti è sempre più convinto di utilizzare il 3-4-2-1, modulo che escluderebbe l’argentino almeno dall’undici iniziale. Non deve dermordere però: le occasioni per mettersi in mostra ci saranno e saranno anche molte. La stagione è lunga e impegnativa, e ci sarà bisogno di tutti: anche, e soprattutto, del Toro.