Inter, il gioiellino della Serie A ammicca ai nerazzurri: “Ronaldo il mio idolo”

C’è un nuovo gioiellino del nostro campionato

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il centravanti polacco del Genoa, Piatek, ha parlato delle sue prime sensazioni dopo l’esordio con gol nel campionato italiano. Un debutto da record, visto che contro l’Empoli ha impiegato soltanto 6 minuti a lasciare il segno, il più precoce calciatore straniero a trovare la rete in Serie dai tempi di Luis Vinicio a Napoli (1955).

Lei ha fatto meglio di un altro suo idolo, Ronaldo il Fenomeno, che andò a segno dopo 142’.
“Avevo il suo poster in camera, di quando giocava nel Real, avevo pure la maglia di Zidane quella della Francia. Per me segnare subito è stato importante, mi ha regalato fiducia. Io gioco per segnare e cercherò di farlo anche al Sassuolo”.

Piatek: “Ronaldo era il mio idolo, l’Inter…”

Immaginava una partenza così?
“Sì, io credo nelle mie qualità e sono un attaccante”.

Cosa ha pensato al momento del gol?
“Niente, un attimo dopo pensavo alla chance seguente”.

Prima però ha esultato mimando un pistolero che incrocia le pistole.
“Qui chi fa gol viene chiamato bomber, in Polonia con bomber intendiamo pistolero. Così ho ideato l’esultanza”.

E ha fatto esplodere lo stadio.
“Strepitoso. Lo stadio è bello, i tifosi fantastici, con la gente così vicino c’è un rumore clamoroso. Per fortuna in campo riesco a essere concentrato e non mi faccio distrarre”.

Lei ha regalato alla gente di Genova una gioia in un momento tristissimo.
“Quello che è accaduto è incredibile. Non è stata solo una tragedia italiana, tutta Europa l’ha vissuta con ansia. Ho ricevuto molte telefonate dalla Polonia, mi chiedevano come era stato possibile un disastro simile. E’ stato complicato cercare di non pensarci e concentrarci sul calcio”.

Piatek, centravanti del Genoa, si confida alla GDS

Punta a diventare il capocannoniere della Serie A?
“E’ un’impresa molto difficile. Qui persino Cristiano Ronaldo non è riuscito a segnare pur giocando due partite di campionato. Credo che quel traguardo se lo contenderanno i grandi campioni”.

In Polonia ha segnato 21 gol in una stagione, ora che traguardo si prefigge?
“Io ho un solo obiettivo: fare gol in tutte le partite. Con questo non vuole dire che devo riuscirci per forza: è solo la mentalità con cui voglio presentarmi in campo ad ogni incontro”.

In cosa deve migliorare?
“Qui la tattica è diversa da quella a cui ero abituato. Ad esempio dovrò aiutare di più la difesa. Sono giovane, devo allenarmi al massimo e migliorare in tutto”.

Sembra che la palla sia attratta da lei.
“In campo penso in ogni istante a come può svilupparsi l’azione, a dove devo piazzarmi per ricevere il passaggio. Spesso le cose accadono davvero. In Italia c’era un attaccante che sembrava attirare il pallone: Inzaghi. Mi piacerebbe essere così”.

Piatek: “A Fifa sceglievo sempre l’Inter”

Tra i compagni chi l’ha colpita?
“Pandev, grande giocatore e grande persona. E’ uno che ha vinto scudetti, Champions, tutto. Mi fa un’impressione strana: quando ero ragazzino giocavo a Fifa e prendevo sempre l’Inter, con lui mi sono divertito tanto”.

Al suo fianco sta sorprendendo Kouame.
“Lui è velocissimo e bravo, deve allenarsi duro perché può diventare un top player”.

Voi polacchi state colonizzando l’Italia, tra gli attaccanti ci sono Kownacki e Milik.
“Kownacki era mio compagno nell’Under 21, è un goleador nato. Milik è fortissimo, ora non è ancora al massimo, dategli continuità per altre 5 o 6 partite e gli vedrete fare molti gol. Noi polacchi ci alleniamo duro e parliamo poco. Probabilmente abbiamo successo qui per questo”.

Ci racconti i nuovi arrivati in Italia?
“Reca è un difensore molto veloce ed ha un bel sinistro. Dovrà vincere la concorrenza che c’è nell’Atalanta, ma può farlo. Marcjanik è un mediano, anche lui con un gran sinistro. Farà bene. Di Teodorczyk c’è poco da dire, viene dall’Anderlecht dove è stato anche il miglior attaccante del campionato. Ha un tiro formidabile”.

Fonte: Gazzetta dello Sport