Icardi e Lautaro sono, al momento, al centro dei pensieri dell’Inter. Le loro condizioni preoccupano e la società preferirebbe che i due tornassero dal ritiro della nazionale argentina al più presto per essere valutati dallo staff medico nerazzurro. E’ già stata messa in moto la diplomazia per far sì che ciò avvenga.
Lo riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. I due hanno saltato la trasferta di Bologna per via di alcune noie muscolari. L’Inter preme affiché queste rimangano noie e non diventino qualcosa di più. Se il rientro di Icardi è certo, visto il problema che l’ha afflitto, quello del suo giovane collega è più improbabile al momento.
La società però non ci sta e, come detto, sta trattando con l’AFA per far tornare a Milano i due attaccanti. In questa faccenda, racconta il quotidiano romano, l’Inter può contare su un alleato prezioso. Si tratta di Walter Samuel, che Spalletti si augura faccia gli interessi della sua ex squadra della quale, tra l’altro, è una leggenda.
Icardi e Lautaro rappresentano oggi l’Argentina nel club nerazzurro. Nel recente passato invece l’hanno fatto calciatori come Cambiasso, Milito, il capitano Javier Zanetti e, appunto, Walter Samuel. “Wally”, così Roberto Scarpini, voce di InterTv, l’aveva affettuosamente soprannominato. E perché? Perché Walter era detto “The Wall”, per la sua straordinaria capacità di rendere inoffensivi gli attaccanti avversari.
Samuel diventa grande nella Roma di Fabio Capello, con la quale vince lo storico scudetto nella stagione 2000/01. Nel 2004 il passaggio al Real Madrid, che lo acquista per 25 milioni di euro. Una cifra folle per quegli anni. In Spagna rimane una sola stagione, l’Italia è la sua seconda casa. E infatti arriva all’Inter, che lo stappa ai blancos pagandolo 16 milioni. Dopo un avvio in sordina, diventa titolare inamovibile della difesa nerazzurra. Nel 2010, con il brasiliano Lucio, compone il muro nerazzurro che contribuisce in maniera decisiva alla vittoria del Triplete. Nel 2014, dopo nove anni di militanza in nerazzurro, si trasferisce in Svizzera, al Basilea e lì chiude la sua carriera.