(GdS) Inter, c’è vita oltre Mauro Icardi: ecco peché
Inter, c’è vita oltre Icardi
L’Inter, da quando Icardi è diventatp nerazzurro, si è sempre affidata a lui per segnare gol e per provare a vincere partite. Prova regina di questa tendenza, lo scorso campionato, quando il capitano interista ha segnato ben 29 gol su 66, ovvero il 44% delle realizzazioni. Un dato che fa spavento, sia per la straordinaria abilità di Icardi di trovare la via del gol, sia perché gli altri nerazzurri – tenendo conto che Perisic ha segnato 11 gol – hanno prodotto 37 gol.
Troppo pochi. La Juventus, lo scorso anno, ne ha segnati 20 in più. Ancora meglio ha fatto la Lazio, sconfitta l’ultima giornata e mandata in Europa League, che ha superato la squadra di Spalletti di 23 gol. Dati preoccupanti che il tecnico nerazzurro ha recepito, giustamente, come campanelli d’allarme.
Per questo, sin dal precampionato, ha cominciato a lavorare sulle potenzialità offensive dei suoi ragazzi. Il mantra è: “Non dipendiamo da Icardi”, e a Bologna hanno dimostrato di averlo capito bene. Singolare, inoltre, il fatto che sabato mancasse anche Lautaro, la riserva designata di Maurito. Niente prime punte, quindi, bastano gli esterni.
Ecco come Spalletti ha “sbloccato” gli altri
L’Inter è stata trasformata, anche se non è detta l’ultima parola, da mister Spalletti. E’ lui che, secondo la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, ha permesso agli esterni di andare in gol, o almeno costruire azioni da gol per gli altri. Come? Spingendoli ad entrare in area. Il caso più eclatante è quello che riguarda Perisic.
Il croato, nelle scorse stagioni, giocava quasi attaccato alla linea del fallo laterale. Spalletti, sin dall’anno scorso, gli ha chiesto di stare più vicino possibile all’area. E l’ha fatto anche contro il Torino, quando Icardi era sulla fascia a crossare e lui al centro dell’area di rigore per metterla dentro. Lo stesso Politano, che ha costruito il primo gol, stava andando in area. Stesso dicasi per Candreva, che ha interrotto il suo digiuno in campionato alla prima palla toccata. Qualcosa è cambiato, è ormai evidente. L’Inter sarà più imprevedibile, più offensiva. E i gol a fine stagione lo testimonieranno.