(GdS) Materazzi svela: “A quest’Inter serve una cosa per eguagliare quella del Triplete”
Materazzi si confessa
Marco Materazzi è uno degli idoli assoluti del tifo nerazzurro. La sua grinta in campo, a volte eccessiva, lo ha sempre caratterizzato e ha fatto innamorare generazioni di tifosi. Oggi è tornato a parlare alla Gazzetta dello Sport della sua Inter, svelando cosa serve ai ragazzi di mister Spalletti per emulare le gesta dell’Inter che vinceva in lungo e in largo e della quale ha fatto parte.
Ecco le sue parole: “Dico che a quest’Inter serve un pizzico della nostra sana follia. Nei primi 12-13 Spalletti ha uomini ad altezza Barcellona”. Un po’ esagerato, però la rosa nerazzurra è sicuramente colma di talento. Deve solo credere in sé stessa.
Poi ha provato a spiegare il pessimo avvio di stagione nerazzurro: “Fondamentalmente mancano i due punti con il Torino: dopo un primo tempo giocato così bene, non puoi non vincere. Lo standard di San Siro dev’essere quello dei primi 45’. Con quel pubblico lì è facile giocare. Lo dico sempre: quelli interisti sono i tifosi meno esigenti d’Italia. Trovatemi un altro pubblico che fa quei numeri a prescindere dai risultati”. Già, ma ora è tempo di regalargli qualche trofeo.
Il ricordo di Barcellona
Materazzi non era in campo in quella notte di primavera che assunse sempre più i contorni di una di quelle notti che passano alla storia e che vengono consegnate alla leggenda: la notte di Barcellona. Però ha potuto ammirare i suoi compagni dalla panchina e vivere con loro i minuti precedenti alla partita. Ecco il suo ricordo: “In semifinale buttammo fuori il Barcellona dei marziani, un’altra cosa rispetto a quello di oggi. All’andata andammo sotto 1-0 a San Siro, ma quel gruppo era disposto a tutto per vincere e lo dimostrò. Al ritorno, dopo l’espulsione di Thiago Motta, Mourinho cambiò la partita. Ci disse: “Ragazzi, in allenamento si difende sempre 6 contro 4, oppure 7 contro 4. Qui siamo in 10 contro 11, non ci possono mai far gol”. Ne fecero solo uno, alla fine. E con un difensore (Piqué, ndr)”.
Infine, suggerisce a Spalletti cosa portarsi dietro da quell’impresa leggendaria: “Ci vuole grande coscienza dei propri mezzi, in partite simili. E un pizzico di follia, appunto. Nel singolo match l’Inter può giocarsela. Il Tottenham ha cambiato poco, il Barça molto e poi ha Messi. Ma Spalletti ha Nainggolan, che è un giocatore trascinante, uno che sa trasmettere qualcosa alla squadra”.