(GdS) Spalletti studia un’Inter “camaleontica” per la Champions
Spalletti vuole un altro modulo
Ormai l’ha capito anche lui, mister Spalletti, che questa squadra è nata per giocare con il 4231. Il 3-4-2-1 con il quale è riuscito a strappare un pareggio interno al Torino è una questione comunque non chiusa. Già, perché il tecnico nerazzurro vuole preparare più moduli per complicare la vita agli avversari, che potrebbero non aspettarsi il modo in cui scende in campo.
Posto che il 4-2-3-1 è il modulo base e sul quale Luciano farà maggior affidamento, il 3-4-2-1 continuerà ad essere approfondito alla Pinetina ed esibito quando il campo, o l’avversario, lo richiederanno. Questo, secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è sintomo di elasticità, di una squadra moderna.
In passato, infatti, era visto di cattivo occhio variare il modulo a seconda degli avversari, poiché significava, in qualche modo, temerli. Oggi i tempi sono cambiati e l’elasticità, ovvero la capacità di essere pronti in ogni situazione, è ormai una necessità. Per questo il tecnico di Certaldo sta facendo lavorare sodo i suoi calciatori ad Appiano Gentile.
Serve velocizzare il gioco
Contro il Bologna, al Dall’Ara, è arrivata la prima vittoria stagionale. Ed è arrivata, stranamente, nonostante la clamorosa lentezza della manovra. L’Inter si è accesa solo una volta, anzi tre: in occasione dei gol. Soprattutto del primo. Secondo la Gazzetta dello Sport questo è avvenuto perché il gioco lento si è trasformato in un gioco paziente.
L’Inter aspettava che il Bologna si scoprisse e, quando l’ha fatto, l’ha punito. In ogni caso, in vista dell’esordio in Champions ci vorrà di più, il tempo però è dalla parte dei calciatori nerazzurri, chiamati a una impresa per passare il girone. Per aiutarli, Spalletti ha pensato bene di fargli conoscere più moduli, più modi di giocare. Un solo modulo non porta da nessuna parte.