Giambattista Vico, nel 1700 più o meno, l’aveva detto: “La storia è fatta da corsi e ricorsi, tutto si ripete”. Interprete magistrale di questa “teoria” è un tecnico nerazzurro, che in passato ha fatto le fortune dell’Inter in campo: Cristian Chivu. Il terzino sinistro rumeno è stato un onesto mestierante nella squadra di fenomeni che ha vinto tutto nell’anno di grazia 2010.
Oggi è il tecnico della formazione under 14 nerazzurra, e ha trionfato nel torneo “Memorial Graziano Paletti” sconfiggendo in semifinale il… Barcellona. Già, i catalani che lui e i suoi compagni avevano sconfitti proprio in finale nel 2010. Insomma, una squadra che prota bene al rumeno. Oggi Crisitan parla attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport e lo fa iniziando, appunto, dal Barcellona.
“E’ il ricordo di una partita storica: affrontammo una squadra che faceva del calcio che non s’è più visto. Al Camp Nou neppure dovevo giocare, poi si fece male Pandev e in extremis Mourinho mi schierò ala sinistra. L’ultima volta che avevo fatto quel ruolo era forse nel 1994, da bambino, in Romania. Ma chiunque altro avrebbe detto sì al posto mio”.
Chivu ha risposto a parecchie domande sull’Inter di oggi. La prima è “Cosa deve prendere questa Inter da quella del 2010?”, Cristian non ha dubbi: “La forza della mia Inter era il sacrificio, l’intelligenza nel capire che per vincere serve la massima disponibilità. I giocatori di oggi devono avere la stessa nostra voglia di impegnarsi senza sapere realmente dove si può arrivare. Quell’Inter stava complicandosi la vita a Kiev, nessuno avrebbe immaginato che avremmo vinto la Champions. Ci vuole fortuna, certo, ma soprattutto devi credere in quello che fai”.
Poi ha analizzato le possibilità di passare il turno: “E’ un girone equilibrato, l’Inter ha grande qualità e se devo trovare un difetto è la mancanza di esperienza a certi livelli. Spalletti può compensare questa mancanza. Ho giocato una Champions con lui, ha una qualità che può risultare decisiva: la cura nei particolari”. Sulle parole di Totti (“La Juve gioca a un altro sport, gli altri possono solo giocare per il secondo posto”, ndr), si è espresso così: “Sono sicuramente i favoriti, ma le altre devono provarci. Inter compresa. Con Icardi in rosa tutto è possibile”. Infine, su Lautaro non ha dubbi: “Rispetto a Mauro è molto bravo a giocare fuori dall’area. Li vedo insieme, Spalletti alla fine troverà il modo di farli coesistere”.