Gabigol è arrivato a Milano nell’estate del 2016 con tante aspettative, forse troppe per un ragazzo di soli 20 anni chiamato a sollevare le sorti di una squadra allo sbando. Ha provato a fare del suo meglio, lo ha detto lui stesso nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport e pubblicata oggi. Non è bastato. Gabriel però non molla, vuole tornare a Milano e vuole vincere con l’Inter.
Intanto, sta incantando in Brasile con la maglia del Santos addosso, maglia che ha indossato prima di trasferirsi in nerazzurro: 10 gol in 22 partite e in piena corsa per il titolo di capo cannoniere. Così ha parlato della sua seconda esperienza in Brasile: «Qui va tutto alla grande, sono felicissimo. Gioco nel club che mi ha cresciuto e che ho voluto nuovamente. Il 31 dicembre terminerà il prestito, a quel punto vedremo. Il mio contratto con l’Inter è valido fino al 2021. Voglio vincere il titolo di capo cannoniere».
Poi ha parlato di cosa non ha funzionato in nerazzurro: «Dopo l’Olimpiade c’era molta pressione su di me. Tifosi e media si aspettavano tanto. Ho fatto il massimo per adattarmi all’Italia, ma le cose non sono andate bene. Detto ciò, non mollo di un centimetro e penso al futuro. La stagione deludente di Milano sarà utile per la mia crescita». Però, come detto, lui non ha dubbi: vuole continuare a crescere con l’Inter.
Gabigol, nonostante abbia steccato l’approccio con il mondo nerazzurro, rimane un tifoso interista e assicura che guarda sempre le partite dell’Inter in tv: «Sono un tifoso, ho sempre seguito in tv le partite dell’Inter». E ha giurato che porta nel cuore i tifosi che al Meazza lo hanno sempre osannato e applaudito.
Infine, parole importanti per Spalletti: «Ci fu un colloquio quando arrivò all’Inter, poi io andai via. È un grande allenatore con tanta esperienza, ha a disposizione una squadra forte e c’è tutto per far bene in Italia e in Europa». Magari, proprio con un’arma in più come lui da gennaio…