L’UEFA si è posta, da qualche anno a questa parte, come obiettivo quello di rendere il calcio un prodotto sostenibile. In sostanza: stop agli indebitamenti dei club derivati dalle cosiddette “spese pazze”. Per questo è nato il financial fair play, ovvero il FFP che i tifosi nerazzurri ormai conoscono molto bene.
Grazie a questo, l’indebitamento del calcio europeo è crollato in pochi anni. C’è un dato che lo conferma e viene riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Nel 2011 – si legge – il calcio europeo era in perdita per 1,7 miliardi di euro. Nel 2017 è arrivato un clamoroso segno +. Dopo sei anni, il calcio nel vecchio continente non è più in perdita, anzi è in attivo di 600 milioni. Anche il calcio italiano è tornato dopo secoli ad avere il segno + nel bilancio tra entrate e uscite, grazie al FFP: attivo di 85 milioni
Un risultato straordinario ottenuto tramite questa istutuzione che, per la verità, ha causato non pochi problemi soprattutto nei suoi primi anni. Già perché per chi era indietro era difficile recuperare, inoltre alcuni vuoti normativi e l’atteggiamento “soft” utilizzato con PSG e Manchester City ha fatto storcere il naso a qualucuno. Ma, davanti a questi dati, è facile rendersi conto di quanto il FFP abbia fatto bene ai club europei.
L’UEFA è stata aiutata nel suo intento anche dal trend positivo dell’industria del pallone. Basti pensare che nel 1996, il movimento calcistico fatturava 2,8 miliardi di euro. Oggi, anzi, nel 2017, questa cifra è schizzata a 20,1 miliardi. Un dato straordinario che, da una parte ha dato ai club i mezzi per contrastare l’indebitamento ma, nel contempo, ha causato lo stesso.
E il perché è molto semplice: all’aumentare dei ricavi, spesso, coincideva un aumento delle spese, a volte spropositato. Per porre un freno a questo comportamento, è arrivato il FFP che è, come abbiamo visto, pienamente riuscito nel suo intento. Oggi il presidente dell’UEFA Ceferin sta studiando alcune norme per implementare il vecchio FFP, come la luxury tax, anche se al momento i club hanno chiuso a questa ipotesi.