(CdS) Spalletti, invertire la tendenza in Champions è un obbligo
Spalletti, rendimento disastroso in Champions
Spalletti è un tecnico universalmente riconosciuto come uno dei più grandi, perlomeno italiani. Gli ottimi risultati con l’Udinese prima, e l’Inter poi – nel mezzo le esperienze più gratificanti della sua carriera con Roma e Zenit, in Russia -, lo hanno consacrato a grandi livelli. C’è però una competizione che gli ha dato parecchie rogne nella sua carriera. Stiamo parlando della Champions League.
Già, perché Luciano non ha un rendimento esaltante nella massima competizione europea per club. Lo racconta l’edizione odierna del Corriere dello Sport. La sua carriera “europea” si apre nel 2010/11, con lo Zenit San Pietroburgo. In quell’edizione la sua corsa alla coppa dalle grandi orecchie è terminata ancora prima che cominciasse. I suoi ragazzi, infatti, furono eliminati ai preliminari.
L’anno dopo la corsa si interruppe negli ottavi di finale, mentre nella stagione successiva ancora prima: ai gironi. C’è di più: l’avventura con i russi dello Zenit è terminata proprio a causa della Champions. Era la stagione 2013/14 e il tecnico toscano fu esonerato dopo aver perso l’andata degli ottavi per 4-2 contro il Borussia Dortumund. Anche con la Roma malissimo, essendo stato eliminato ai preliminari dal Porto.
Deve migliorare
Spalletti sa che il feeling con una delle coppe più belle del mondo non è dei migliori. E’ anche vero però che non ha mai avuto squadre particolarmente attrezzate per incantare in una competizione così complicata. Questa volta partecipa con l’Inter, una squadra piena di talento ma molto inesperta.
Spetterà a lui mettere nelle condizioni migliori i suoi giocatori per ottenere il miglior risultato. Nessuno gli chiede di portare la coppa a casa, nemmeno i tifosi più ottimisti, ma una competizione da ricordare, dopo anni di assenza, beh, questo sì.