La Gazzetta dello Sport torna a parlare di Inter-Parma, torna a parlare della gara persa dai nerazzurri nella giornata di ieri, sabato 15 settembre. “Ahi Var, ci risiamo. E stavolta la questione è molto poco opinabile. L’errore è evidente, la violazione del famoso protocollo indiscutibile, il risultato di Inter-Parma – al netto della prestazione insufficiente dei nerazzurri, falsato. Il termine è forte perché l’episodio è clamoroso. Si poteva discutere sulla spinta di Fazio a Iago Falque (Torino-Roma) e sull’entrata di Magnanelli su Asamoah (Sassuolo-Inter)” – ha pubblicato la testata sportiva -.
“Era la prima giornata, Torino e Inter, entrambe sconfitte, si lamentarono, noi ci chiedemmo, in sostanza, se di fronte a episodi molto dubbi, ma non chiaramente sbagliati, non fosse stato comunque il caso di utilizzare la Var. La risposta, piuttosto stizzita, non lasciò spazio ad interpretazioni: il protocollo stabilisce quando e per cosa intervenire, il resto sono chiacchiere da bar. A noi il dubbio rimase“ – ha aggiunto il giornale -.
La rosea focalizza l’attenzione sulle responsabilità dell’arbitro della gara, ovvero Mangianello. “Ovvio che sia un concorso di colpa con Rocchi e l’assistente al var Liberti, ma Manganiello ha la responsabilità più grave, perché il protocollo stabilisce che chi sta davanti al video può solo suggerire, mentre la decisione finale spetta sempre al direttore di gara. Ora, posto che il protocollo è lo stesso dell’anno scorso, non si capisce perché in questo campionato l’utilizzo della Var sia meno uniforme e il potere discrezionale degli arbitri aumentato. È solo conseguenza del metro utilizzato al Mondiale o è una crisi di rigetto dopo un primo anno di felice convivenza? Speriamo di no, perché se così fosse il campionato italiano un grosso problema” – ha concluso la Gazzetta -.