Brutta, zoppa e incerottata: sarà orgoglio o cacarella? Spalletti quale accendiamo?
Inter Champions: Uomini Forti per Destini Forti
(Inter Champions) Non è il titolo di un libro, né un messaggio lanciato da qualche filosofo. “Uomini forti destini forti”, lo disse qualche tempo Luciano Spalletti, per sottolineare che solo la convinzione di chi va in campo crea le condizioni per portare a casa risultati prestigiosi. Un sano realismo direbbe che a giudicare dalle prime 4 di campionato non ci sono né uomini forti sul palcoscenico nerazzurro né destini forti nel futuro, immediato o lontano. Ma il calcio ha poco di realistico, il tifo ancora meno.
E allora non si abbia paura di passare da sognatori incalliti, da amanti ciechi e viscerali sperando nella partita della svolta domani sera a San Siro contro il Tottenham.
Zoppa nelle gambe e nell’umore, incerottata da assenze importanti. L’Inter si presenta così alla serata che potrà diventare l’inizio di una Caporetto ineluttabile visto il gruppo di fuoco in cui è capitata oppure la Vittorio Veneto della rinascita, con Spalletti novello Enrico Toti, pronto a lanciare la sua stampella contro l’assalitore inglese.
Squadra da inventare
Senza Vrsaljko e D’Ambrosio, con Lautaro Martinez ancora ai box, Spalletti dovrà inventarsi difesa e fasce nuove rispetto a questo primo mese di campionato e sperare che Mauro Icardi segua le orme dei suoi fratelli maggiori CR7 e Higuain che ieri hanno trovato la via del gol per la prima volta in stagione. Anche se un conto è metterla dentro con Sassuolo e Cagliari , altra roba sarebbe bucare la difesa degli Spurs.
Icardi e Handanovic, due che in questi anni hanno parlato tanto di Champions, sognandola, ipotizzando anche di possibili trasferimenti pur di frequentarla. Domani ci siamo, vediamo se dopo tante parole almeno loro due saranno Uomini Forti per costruire il Destino Forte, e se saranno in grado di trascinare sulle loro spalle il resto della squadra.
Un altro in grado di alzare la voce sarà Radja Nainggolan, uno dei pochi che può parlare di Champions per esperienza diretta. Con la sua garra, sarà lui l’altro pernio per inseguire il Destino Forte.
Dal resto della squadra ci aspettiamo soprattutto una cosa: la fame, la stessa fame che avranno i 70 e passa mila del muro di San Siro. Per loro la fame sarà l’entusiasmo e l’adrenalina da rovesciare in campo, per i ragazzi dovrà essere la concentrazione e lo spirito di sacrificio.
Bando alla normalità
Domani non sarà una partita come tutte le altre, per troppi motivi. 90 minuti nei quali l’idea di normalità sarà il nemico più pericoloso. Quando risuonerà a San Siro la musica della Champions ci sarà spazio solo per due sensazioni: l’orgoglio di vivere una serata magica come questa, nel ricordo di tante altre che l’hanno preceduta e la paura di non riuscire, quella cacarella che ammoscia gambe e cervello. Spalletti ed i ragazzi partono avvantaggiati con il quiz, conoscono la risposta giusta. La accendano domani sera, per accendere San Siro e le stelle che staranno a guardare, per costruire il loro ed il nostro Destino Forte .