(Inter News) Luca Marelli, l’ex arbitro protagonista con il suo blog di interventi puntuali e di grande chiarezza, stavolta non ce la fa proprio a trattenere lo sdegno.
Nel suo mirino il Presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) Marcello Nicchi che nel pomeriggio aveva espresso il suo parere sui fatti accaduti durante Inter Parma di sabato scorso. In un lungo post pubblicato poco fa, l’ex fischietto non va per il sottile.
“Nicchi, come al suo solito, non resiste alla tentazione di apparire, sempre ed ovunque, appena gli venga offerto un altoparlante di qualsiasi tipo: televisione, radio, giornali, siti web, agenzie stampa. Il problema è che, come spesso capita, sborda pesantemente rispetto al suo ruolo, a volte cadendo in incredibili errori. Con ordine. Dice che “in Inter–Parma Manganiello e la videoassistenza hanno commesso due errori non andando a rivedere come da protocollo, avrebbero dovuto far uso del supporto video: sul tocco di mano di Dimarco in area e su un fallo di Gagliardini che purtroppo l’arbitro non aveva visto: poteva essere sanzionato col giallo o col rosso, ma la Var doveva chiamarlo”. Giusto? Può essere. Anzi no: è giusto quel che ha detto”.
“Ma la domanda sorge spontanea: è il Presidente dell’Associazione oppure il designatore degli arbitri? A me pare (ma potrei sbagliarmi) che il designatore si chiami Nicola Rizzoli, che Nicola Rizzoli abbia la responsabilità tecnica della CAN A e che ogni valutazione tecnica debba essere demandata a Rizzoli e solo a Rizzoli. Si parla di decisioni tecniche assunte in campo? Perfetto, un Presidente come dio comanda avrebbe risposto “chiedete a Rizzoli, è suo compito rispondere a questi interrogativi”.”
“Andiamo avanti. Nicchi dice: “Usare di più la Var? C’è un protocollo chiaro, e non è cambiato nulla dallo scorso anno”. Ora, le ipotesi sono due: – Nicchi non sa di che parla; – Nicchi ci prende per i fondelli. Il protocollo è stato modificato? No? Sicuri? Lo scorso anno il protocollo citava la dizione “chiaro errore”, quest’anno la dizione utilizzata è di “chiaro ED EVIDENTE errore”.
“Non pretendo che Nicchi conosca alla perfezione la lingua italiana e, ovviamente, nemmeno che sappia cosa sia un rafforzativo, spesso utilizzato per specificare ulteriormente un concetto. Pertanto l’IFAB, i cui membri vivranno pure nel medioevo ma proprio dei dementi non sono, secondo Nicchi avrebbe modificato la dizione da “chiaro errore” a “chiaro ed evidente errore”, così a caso, per passare il tempo? E’ ovvio che il secondo aggettivo, simile al primo, è stato pensato ed utilizzato in senso rafforzativo, per sottolineare il fatto che il VAR possa essere utilizzato solo in casi eccezionali, di fatto limitando enormemente l’ambito di applicazione rispetto allo scorso anno.
Nicchi, nella sua voglia di apparire sempre e comunque, ha oggi offerto proprio un bel servizio ai “suoi” arbitri, di fatto consegnando ai quotidiani l’argomento che aspettavano: il protocollo non è cambiato, semmai gli arbitri hanno sbagliato. Geniale, Marcellone, geniale. Stare zitto e non occuparti di questioni che non lo riguardano è chiedere troppo? Qual è il problema degli arbitri? Lasciate perdere sudditanza, malafede ed altre scemenze del genere: il problema, da 10 anni, è il signore in foto”.