Paolo Di Canio, ex attaccante con un passato illustre in Premier League, e oggi uno dei massimi esperti del campionato inglese, è stato intervistato da Tuttosport per presentare la sfida di domani sera tra Inter e Tottenham. In primis, ha analizzato i punti deboli e i punti deboli della squadra allenata da mister Pochettino.
Eccoli: «Mauricio ha quattro uomini d’avanti in grado di fare la differenza: Eriksen, Alli e Kane sono fenomenali, e adesso si è aggiunto anche Lucas Moura, poiché si è finalmente integrato. Quando il Tottenham gioca con il 4-2-3-1, per gli avversari sono dolori. Il problema è che a volte Pochettino cambia e schiera il 3-5-2. Ecco, a quel punto viene fuori la faccia peggiore della medaglia. Con la difesa a tre la squadra fatica e le responsabilità maggiori, a mio modo di vedere, sono duvute all’impiego di Davidson Sanchez. Il difensore colombiano è stato pagato 40 milioni e Pochettino lo schiera per giustificare il suo acquisto, ma nella difesa a tre sbaglia tanto perché è un istintivo, nonostante la straordinaria fisicità».
Se non dovesse poi giocare Alli, la faccenda per i londinesi si complicherebbe parecchio: «Sarebbe una grave perdita, è un giocatore fondamentale per il gioco del Tottenham. Non è ancora esploso, è un giocatore da “up&down”, ovvero che alterna momenti in cui incanta a momenti in cui arranca. Secondo me è colpa della vita che fa fuori dal campo. In Inghilterra, uno come Alli, molto attento agli eventi glamour, oltre che ai selfie, viene definito “social butterfly”, e questo qualcosa finisce per togliere al rendimento sul campo. Nonostante questo però è straordinario».
L’Inter, così come il Tottenham, non viene da un periodo semplice. Pero, secondo Di Canio, ha un asso nella manica che potrebbe essere decisivo nella sfida agli inglesi: Radja Nainggolan. Ecco perché: «Si che Pochettino giochi con il 3-5-2 o con il 4-2-3-1, il belga può essere risolutivo. Il Ninja fa parte della categoria dei calciatori che “fanno casino”, ma in senso buono. Spacca le partite, va fuori dagli schemi. E’ il giocatore ideale per creare sorpresa con i suoi inserimenti veloci e a volte indisciplinati. E poi ha fisicità per tenere botta contro una squadra atletica come il Tottenham. Gli inglesi lasciano spazi e quando pressano non lo fanno con la cattiveria giusta. Se l’Inter riesce a superare la prima linea di pressing, può fare una buona partita».
Infine, un pensiero su Harry Kane, vero spauracchio per la difesa nerazzurra: «E’ il centravanti più completo del mondo. Abbina la fisicità dei centravanti degli anni ’70 alla tecnica di quelli di oggi. E’ moderno, ha destro, sinistro, stacco e colpo di testa. Ma soprattutto è sempre in partita, anche quando lo si dà per morto».
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