La bomba del giorno: “Ronaldo i conti rischiano di sforare il tetto Uefa”

Il Sole 24 Ore e l’inchiesta sull’acquisto di Ronaldo

“Il bilancio della Juventus potrebbe finire sotto la lente dell’Uefa per le regole del Fair play finanziario in seguito all’acquisto di Cristiano Ronaldo“. E’ quanto scrive, quest’oggi, Il Sole 24 Ore. Secondo il principale quotidiano finanziario italiano, ci sarebbe una voce nei conti che sembrerebbe non rispettare le nuove regole. È il saldo negativo tra acquisti e cessioni di giocatori del calciomercato tra il 1° luglio e il 17 agosto. L’acquisto di CR7 ha portato al superamento del tetto di 100 milioni dell’Uefa. Il Sole 24 Ore aggiunge: “La nuova regola si calcola su un’intera stagione. Se nel mercato di gennaio 2019 ci fossero massicce vendite di giocatori, il club potrebbe rientrare sotto il tetto dei 100 milioni”. Solo con gli acquisti di CR7, Cancelo e riscatto di Douglas Costa il club si è impegnato a pagare 185 milioni. Il principale quotidiano economico approfondisce poi il capitolo cessioni. Il club non è riuscito a vendere Higuain, costato 90 milioni due anni fa e ancora a bilancio a giugno per un importo di 54 milioni. La Juventus lo ha ceduto in prestito al Milan per 18 milioni. Fermiamoci qui perché l’articolo è davvero molto tecnico. Lo trovate integralmente qui.

Fra Ronaldo, calcolatrice e regolamenti

E’ davvero il calcio che vogliamo? Se ci fermassimo un attimo a pensare, probabilmente risponderemmo di No. Se parliamo di economia, restiamo atterriti dalla capacità di spesa di Paris Saint German e Manchester City. E ci domandiamo poi il perché l’Uefa con loro non faccia la voce grossa. Se parliamo di “regole”, basta vedere cosa sta capitando al Var. Prima va bene, poi viene rivoluzionato e infine rimpianto. L’ammissione dei vertici Aia sul caso di Inter-Parma ne è fulgido esempio. Nel mezzo, però, ci sono i tifosi. Vorremmo infatti ricordare l’unica regola certa del calcio: Il calcio senza tifosi non esiste. Devono conseguire una laurea in economia, armarsi di calcolatrice e tenere sott’occhio regolamenti che cambiano dall’oggi al domani? No. Forse dovrebbero preoccuparsi solo di chi gioca, di chi è in diffida e come sta l’altra squadra. Il calcio è passione e non un esame di economia aziendale. Stasera risuonerà l’inno della Champions. Mi vorrei emozionare a sette anni di distanza dalla notte contro il Marsiglia. Però, complice anche il gol di Di Marco, sono freddo. Saranno gli anni che passano, sarà questo calcio che va sempre da un’altra parte, ma… Mi rendo conto di perdere l’entusiasmo di un ragazzino.

Dove finiremo?

Già, i ragazzini. L’altro giorno ho sentito parlare alcuni di loro in un bar. Dissertavano – e vorrei tanto fosse uno scherzo – di FairPlay Finanziario, lista Champions compilata per questo e per quello. Scherziamo? Io, alla loro età, mi informavo su come stava il centravanti della squadra avversaria dell’Inter. Risuonerà quella musichetta, stasera. Ma per me è un po’ come quando suonano gli Anni. Conosci il ritmo, il ritornello e… ti rendi conto che non è più la stessa cosa. Il mondo è invecchiato, si è fatto più gelido e tu con lui.