L’Inter è tornataalla vittoria. Il successo in Champions League ha allontanato, almeno momentaneamente, le critiche nei confronti della squadra di Spalletti. Il manager di Certaldo è rimasto sorpreso dalla rimonta, dalla forza messa in campo dai suoi interpreti nel finale di gara. Vecino si è dimostrato “l’uomo della Champions”, così come ha affermato Riccardo Trevisani in telecronaca, grazie al colpo di testa, su sponda di De Vrij, che ha portao l’Inter in vantaggio di una rete.
Il vantaggio è stato poi mantenuto fino al triplice fischio dell’arbitro. I nerazzurri arrivano così alla trasferta di Eindhoven con tre punti in classifica. La gara di San Siro è stata fondamentale anche, e soprattutto, per il capitano della compagine interista, ovvero Mauro Icardi. L’attaccante nerazzurro vuole sbloccarsi anche in campionato e vuole farlo a Marassi, contro la sua ex squadra, ovvero la Sampdoria, alla quale ha segnato ben 4 gol nell’ultimo incontro genovese.
La prima rete in Champions no si scorda mai. Icardi, con un destro al volo da fuori area, ha portato l’Inter al momentaneo pareggio. San Siro è esploso. L’urlo del Meazza si è fatto sentire come in rare occasioni negli ultimi anni, anni in cui il solo Icardi ha saputo fronteggiare le critiche a suon di reti. Le 29 marcature del precedente torneo non sono un caso: sono frutto di killer instinct, ma anche del lavoro di Spalletti, il quale vorrebbe ancora più sacrificio da parte del suo giocatore in fase di costruzione.
Il rendimento di Icardi dipenderà anche dalla crescita degli esterni, in particolar modo, Perisic. Il croato è stato sostituito nel match di Champions per via di un leggero infortunio, ma anche per colpa di una prestazione non all’altezza delle aspettative. Il numero 44 deve essere più incisivo quando è chiamato al tiro e al cross nei confronti dei compagni meglio piazzati. La crescita dell’Inter dipenderà anche dallo stesso ex Dortmund.
Anche Nainggolan ha assolutamente bisogno di crescere di condizione. Contro gli Spurs, il belga è stato autore di una buona gara, di quantità e cattiveria, ma serve maggiore qualità e tecnica nelle scelte e nell’ultimo passaggio. Questo ha fatto e farà la differenza in campionato, ma, in particolar modo, in Champions League.