Spalletti: “Ho trovato bene la squadra. Nainggolan deve giocare per trovare la condizione”
Le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Fiorentina
Si gioca senza sosta. Dopo le vittorie contro Tottenham e Sampdoria, l’Inter cerca altri tre punti a San Siro di fronte a una Fiorentina in gran forma. Il tecnico nerazzurro, Luciano Spalletti, presenta la sfida valida per la 6^ giornata di Serie A.
In questo mini ciclo quella di domani è la gara più difficile?
“Sono contento di come ho trovato la squadra, sono tutti vogliosi di mettersi a disposizione. Chiaramente è difficile far giocare a tutti tutte le partite. Bisogna fare bene nelle scelte”.
Pensa che l’Inter riceva un trattamento diverso rispetto alle altre squadre?
“Non voglio dire nulla a riguardo, dico solo che mi dispiace. Sui due episodi del Var non ho detto niente, sul gol mi sono lasciato andare. Ora però si crea un precedente”.
Quali sono le condizioni di Nainggolan?
“In questo momento gli fa bene giocare per trovare la condizione. E’ chiaro che nella ripetitività dell’agonismo delle partite uno accumula. In ogni caso o gioca o rimane fuori”.
Si aspetta dalla squadra una cattiveria da grande squadra nelle prossime due partite?
“Sappiamo di aver perso dei punti e di aver poi vinto due partite in cui abbiamo fatto passi in avanti notevoli per continuità e carattere, nell’andare a prenderci il risultato. Non bisogna accontentarci. Dobbiamo ancora mettere a posto la classifica, per cui bisogna andare forte sui nostri obiettivi perché stiamo bene e abbiamo necessità di portare a casa altri punti. Non sarà facile perché la Fiorentina è allenata da un allenatore bravo, che conosco bene e mi garba anche come persona. Allena una squadra moderna e che sta bene. Ha trovato questa unità con il suo ambiente. Se mi chiedete cosa toglierei alla Fiorentina vi rispondo Firenze, perché so che è un ambiente dove non hanno peli sulla lingua. Spesso sono anche polemici. Invece ora hanno trovato questo affetto verso la squadra, gli piace. E quando la Fiorentina porta in campo questo sostegno diventa più forte di quanto non sia nella realtà. Hanno Chiesa che spacca le tattiche della partita perché fa gli uno contro uno in maniera forte. Però anche noi abbiamo una squadra forte e abbiamo la contromossa più importante che è quella di poter riempire lo stadio. Uno stadio che è sempre stato a fianco dei calciatori anche l’anno scorso”.
Icardi a secco dopo 5 giornate. Sei preoccupato?
“Sta toccando gli stessi palloni dell’anno scorso. E’ un dato facilissimo da rilevare. Sarebbe interessante anche valutare quanti palloni può permettere di toccare ai compagni visto che su di lui c’è un’attenzione particolare. Se si vanno a vedere i calciatori con le sue caratteristiche questo si trasforma in uno spazio in chi gli sta vicino perché gli viene attribuita più attenzione, i compagni ne giovano”.
Si aspettava questa crescita di Brozovic?
“Non abbiamo preso un altro giocatore in quel ruolo lì perché sapevamo che lui può prendersi questa responsabilità di essere il regista della squadra e lo fa anche bene perché quando va a impostare lui gioca corto e lungo. Istintivamente è un conoscitore di calcio, ha la bussola per sapere dove andare. Il problema è che è sempre stato un centrocampista, adoperato per attaccare gli spazi. Lui ha un bagaglio aerobico incredibile perché fa sempre più strada di tutti gli altri. Al Mondiale ha fatto una partita da 16 km, impressionante. E’ chiaro che quando porti questo fardello di corsa nella testa e nei muscoli di un calciatore perdi un po’ di qualità ed è quello che lui non dovrebbe fare. Deve essere più bravo a stare in quel recinto centrale, dove passa la maggior parte dei palloni. Ne gestisce allora una quantità corretta e diventa più ordinato”.
Si soffre un po’ San Siro?
“San Siro è la Scala del Calcio. Ci può stare che crei qualcosa, però di fronte a un pubblico così non puoi sbagliare. Deve essere uno stimolo per i calciatori, qualcosa che ti porta al di là di qualsiasi barriera”.
Nelle prime sei partite il centrocampo ha fatto metà dei gol della squadra. Alla lunga può aggiungere quelle reti mancate nella scorsa stagione?
“L’anno scorso siamo stati contenuti nelle possibilità della rosa in generale. O perlomeno ci siamo avvalsi della grande qualità che hanno i 3-4 calciatori più forti che abbiamo in funzione del gol e non tutti abbiamo portato un numero sufficiente di segnature. Ora abbiamo una rosa più ampia, con più calciatori che hanno questa confidenza. Ci conosciamo meglio anche come gioco di squadra. Mi aspetto qualche gol in più perché abbiamo calciatori che hanno questa qualità e allo stesso tempo che chi c’era l’anno scorso segni qualche gol in più”.
Quanto è stato importante l’apporto dei subentranti, nello specifico di Borja Valero?
“E’ stato importante perché quelli entrati non sono andati a completare il minutaggio che mancava di quello precedente, ma sono andati ad affossare, a dare il colpo di grazia che ti permette di vincere. Questo è quello che fa la differenza perché poi può uscire anche quello che è stato il migliore in campo, dato che entra un altro migliore in campo. E fa 20′ più forte dei 70′ di quello prima. Poi è chiaro che tra chi sta bene e chi sta meno bene è meglio togliere il secondo, ma bisogna che usi questi tre cambi. Si può anche sostituire chi ha fatto bene, perché il tentativo è mettere chi può fare anche meglio, non si va a togliere le capacità della squadra. Borja Valero è quello che mette davanti a tutto quel che fa e ai suoi pensieri il bene della squadra, per cui più mentalità sua avremo in squadra e più riusciremo ad avere soluzioni importanti nel tentativo di raggiungere l’obiettivo quando sei al limite tra il farcela e il non farcela. Nel minimo tempo possibile riesce a darti il massimo, non c’è mai dubbio su quanto ti può dare”.