La squalifica di Luciano Spalletti ha agitato le acque in casa nerazzurra nella vigilia di Inter-Fiorentina, una partita straordinariamente importante per diversi motivi. La società non ha preso bene questa decisione da parte del giudice sportivo e ha annunciato ricorso per provare a permettere al tecnico di Certaldo di essere in panchina questa sera.
Fanno discutere soprattutto le motivazioni della squalifica: “Atteggiamento polemico nei confronti del quarto uomo”. Una motivazione che non sta né in cielo né in terra, trattandosi di una mera interpretazione. Già perché, secondo l’Inter, e secondo le immagini della partita, il tecnico interista ha solo esultato a favore di telecamera, con un po’ di impeto, certo, ma non ha fatto niente di grave.
Questa squalifica, secondo Luciano, causerà “un precedente difficile da gestire” poiché, de facto, impedirà agli allenatori di esultare. La società nerazzurra terrà questa linea difensiva, provando a far capire che una interpretazione, in questo caso errata, non può essere motivo di squalifica. Il ricorso, rivela l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è stato affidato all’avvocato Angelo Capellini e verrà discusso intorno alle 12 di questa mattina.
Durante la conferenza stampa di ieri, Spalletti si era promesso di non parlare di questa squalifica: “Bandone chiuso”. Poi però, vista la gravità della sanzione, si è sciolto e ha parlato: «Bandone chiuso, su questo argomento, dico solo che mi dispiace che accadano queste cose. Qualche volta vado al di là del consentito, sono emotivo, a volte riesco a stare zitto nelle cose più clamorose, a volte non ce la faccio nelle cose più piccole. Ma in questo caso qui… sugli episodi della Var non mi sono neanche girato perché non riesco a vedere quello che vedono loro. Il gol era importante e ho avuto questa reazione. Così si crea un precedente difficile da gestire in futuro».
Parole sacrosante che descrivono un malessere per una sanzione totalmente inventata e inaspettata. In ogni caso, come detto, oggi alle 12 verrà discusso il ricorso. Il tecnico nerazzurro spera di poter guidare la sua squadra in quella che sarebbe la sua 450ª panchina in A. Altrimenti la guarderà da uno degli Sky Box di San Siro.