L’Inter arrivava da un periodo cupissimo fatto di sconfitte inaspettate e mancanza di concretezza. Oggi quel periodo sembra lontanissimo, poiché la squadra di mister Spalletti viene da tre vittorie consecutive, ottenute con avversari di enorme livello: il Tottenham, la Sampdoria e la Fiorentina. Come ha fatto il tecnico nerazzurro a cambiare completamente mentalità e sistema di gioco della squadra, di fatto, in soli tre giorni?
Lo spiega l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: “La svolta è di quelle importanti. E porta la frma, innanzitutto, di Mauro Icardi: senza il suo gol in Champions si racconterebbe una storia molto diversa. È vero che Maurito ha poi steccato con la Samp, ma il rigore segnato alla Fiorentina dice che il capitano resta l’ago della bilancia nerazzurra. Finora non gli sono arrivati tantissimi palloni da buttare dentro, ma i suoi gol sono e saranno fondamentali, anche in una stagione che ha già portato nel tabellino marcatori 8 giocatori: cancellare lo zero in Europa e in campionato gli ha tolto un po’ di pressione e può solo farlo giocare più libero. Non solo: Icardi egoista è un ricordo, il capitano è già a quota 2 assist (Torino e Fiorentina) ed era da gennaio 2017 (contro il Chievo) che non faceva gol & passaggio vincente insieme”.
Insomma, uno dei motivi della la svolta nerazzurra è Icardi. Ma non è il solo. C’è anche Brozovic: ” A centrocampo l’uomo della spallata alla crisi nerazzurra di fine estate è Marcelo Brozovic. All’Inter mancano il cervello e i piedi dolci di un playmaker puro? No problem, l’alternativa è in casa. Il croato è il prototipo del giocatore brutto-sporco-cattivo. L’uomo che dà la faccia a questa Inter. Un guerriero al servizio del tecnico di Certaldo”. Con i suoi recuperi e i suoi passaggi illuminati, e con la condizione ritrovata dopo un mondiale vissuto da protagonista, Epic Brozo ha dato un volto nuovo a questa squadra.
Spalletti sta convivendo con un problema abbastanza significativo: gli attaccanti esterni sono a secco. Anzi, gli unici ad aver segnato sono Perisic e Candreva. Il croato però non ha ancora mostrato di essere devastante come in passato anzi, è in fase “down”, come l’ha definita la Gazzetta dello Sport. E allora il salvatore della patria diventa l’altro esterno, Antonio Candreva, che si è ripreso l’Inter a colpi di ottime prestazioni. Inoltre, l’ex Lazio da ogni volta uno straordinario apporto in fase difensiva, senza mai dimenticarsi di attaccare. La sua rivalutazione è sicuramente un merito enorme del tecnico toscano.
L’altra chiave di volta è Radja Nainggolan. Certo, l’affinità tra lui e Icardi deve ancora essere registrata, nonostante con la Fiorentina siano stati registrati alcuni passi in avanti, ma sulla trequarti è preziosissimo. Pressa, recupera palla, corre continuamente, è dappertutto. A Spalletti il merito di aver pressato tanto per averlo a Milano dopo l’esperienza insieme alla Roma.