(Inter News) Gli eroi non muoiono mai, abbiamo scritto ieri su queste pagine. Magari possono avere un momento di difficoltà, un giramento di testa o di altre parti del corpo, ma quando si possiede il DNA degli immortali la storia va quasi sempre nella sua direzione.
Josè Mourinho lo ha dimostrato stasera, ancora una volta. Guai a dare per morto uno come lui, anche se sta sotto 2 a 0 in casa dopo 9 minuti e la terra pare aprirsi sotto i suoi piedi, guai a pensare di poterlo mettere da parte con facilità, soprattutto guai a mettesi contro di lui.
Ci sta provando, a quanto si legge, tale sig. Woodward, ex banchiere e CEO dello United, senza sapere che, dentro i confini di un campo di calcio, Josè gli uomini d’affari li inzuppa nel cappuccino a due a due. La prova più bella l’ha data un bimbo sugli spalti dell’Old Trafford, ripreso su Sky con il suo bel manifestino: “Josè Mourinho is a winner, Woodward is a looser” (Mourinho è un vincente, Woodward un perdente).
Ed il colpo di grazia a questo signore l’ha dato il pubblico dell’Old Trafford, tutto in piedi al 94mo a cantare il nome di Josè Mourinho.
Ieri erano tutti indaffarati a preparare le esequie di Josè. File di successori già scovati dagli addetti ai lavori, da Zidane a Blanc, da Wenger alla meravigliosa coppia Conte-Marotta celebrata in diretta dai commentatori di Sky.
Josè si è ribellato alla sorte segnata, come il suo carattere di condottiero gli impone, la fila può attendere.
“Ricordi San Siro in quei giorni ? Josè Mourinho la, la la,la… Riavvolgi il tempo, risenti quel coro, e riprendi a correre” avevamo scritto a Mourinho ieri. Lo Special One, che non è un pirla, ci ha ascoltati e li ha fottuti, tutti, come sempre.