(Inter News) La sorpresa del sabato non è un gran che. Brozovic fermo ai box per un guaio muscolare mette qualche pensiero a Spalletti in vista della gara con la Spal. Il croato è stato uno dei punti fermi in questo inizio di stagione, con un rendimento mai al di sotto delle attese. Un giocatore completamente nuovo rispetto a quello di 12 mesi fa, grazie all’intuizione di Spalletti e ad un mondiale superbo che ha alzato l’asticella della sua autostima e della consapevolezza di poter essere uno dei leader della squadra.
Il sostituto naturale sarebbe Gagliardini, fresco di conferma nella Nazionale di Mancini ma mai del tutto convincente nelle occasioni in cui Spalletti l’ha chiamato in causa. Se le qualità dei piedi fossero analoghe a quelle fisiche saremmo di fronte ad un fuoriclasse ma così non è purtroppo.
Borja Valero ha dato invece nell’ultimo mese prova della grande intelligenza calcistica che gli è sempre stata riconosciuta. Ma la qualità delle sue apparizioni è funzione anche del ristretto numero di minuti giocati, alzare il periodo d’impiego potrebbe comportare una drastica riduzione della qualità delle sue giocate.
Vecino sarà titolare fisso, ma anche per lui palleggio e circolazione di palla ad alta velocità non sono le specialità della casa. Matias è giocatore di strappi importanti, di inserimenti ripetuti ma non gli può chiedere la qualità nell’impostazione raffinata.
Resta un nome, fino ad oggi sospeso nel vuoto per evidenti responsabiltà del diretto interessato. Joao Mario sta scaldando la panchina (giustamente) da inizio stagione. Nessuno ha dimenticato le sue parole prima del mondiale quando disse “Inter esperienza conclusa”. Quel che è successo dopo lo sanno anche i muri: mondiale deludente, nessuna offerta all’altezza per cambiare aria, il rientro alla Pinetina, l’esilio in panchina, i fischi quando lo speaker di San Siro urla suo nome.
Avrà capito il ragazzo? Avrà visto almeno 155 volte il filmato della garra charrua di Vecino e Adani in Inter Tottenham? Se così fosse, non ci meraviglieremmo se Spalletti decidesse di dare al portoghese una chance domani a Ferrara. In trasferta la pressione su di lui sarebbe sicuramente inferiore, le qualità tecniche e fisiche per inserirsi nei due di centrocampo ci sono.
Le voci di Appiano parlano di impegno costante in allenamento, di atteggiamento radicalmente cambiato. Ecco la parola magica, l’atteggiamento, quello che Brozovic è riuscito a cambiare in pochi mesi e che invece Joao Mario deve ancora dimostrare di aver fatto.
Sa di aver sbagliato alla grande, sa di dover riconquistare l’Inter e gli interisti, sa di essere diventato un po’ come il brutto anatroccolo della compagnia. Per tornare ad essere cigno serve per ora un po’ di buon senso, di intelligenza e di disponibilità al sacrificio, la garra charrua magari arriverà più avanti.
Qualche buona partita potrebbe riaprirgli le porte di un posto nelle rotazioni di Spalletti e della simpatia dei tifosi. Sta a lui dimostrare di aver realizzato.