(CdS) Spalletti: “Vi spiego perché ho esultato così”

Spalletti, che esultanza

Spalletti, da buon toscano, è un tipo verace, sanguigno. Non gli si può certo chiedere di trattenersi. Quando parte, infatti, non c’è niente che lo possa fermare. L’ennesima dimostrazione di ciò c’è stata ieri, al fischio finale dell’arbitro Maresca, quando il tecnico nerazzurro si è lasciato andare ad un’esultanza molto sentita.

Lui, a fine partita, l’ha spiegata così, attraverso le colonne del Corriere dello Sport: «Il mio urlo di gioia alla fine? Loro erano in forcing, noi sbagliavamo qualche ripartenza. Non volevo più soffrire». Una sensazione condivisa con buona parte del pubblico nerazzurro che stava assistendo alla partita a casa e a Ferrara. Alla fine è arrivata la vittoria, e questo è l’importante.

Poi l’elogio alle “seconde linee”: «Quando vinci una partita di Champions, il nemico è che poi tutto diventi normale e chi conosce il calcio sa che non è così. Abbiamo fatto dei cambi perché non sempre possono giocare i titolari e un po’ di tempo per abituarsi era inevitabile. I ragazzi hanno fatto bene e hanno tenuto botta con forza e carattere. In qualche circostanza facciamo ristagnare troppo la palla e non troviamo l’uomo libero. Questo ci è costato dei palloni persi evitabili, ma sono contento di quello che abbiamo fatto».

Icardi e Lautaro sì o no?

Uno dei temi che sta tenendo banco in casa nerazzurra è la possibile convivenza tra Icardi e Lautaro Martinez. I due hanno giocato ieri uno “spezzino” di partita, “spezzino” nel quale c’è stato il gol del vantaggio interista. Allora la domanda sulla possibile convivenza è stata legittima, alla quale il tecnico nerazzurro ha risposto così: «Ci si può arrivare, ma poi bisogna correre e recuperare quando gli altri attaccano. Qualcuno lo deve fare…». Una questione di equilibri, insomma.

Infine, sul ciclo terribile che attende i nerazzurri al rientro dalla sosta, il tecnico di Certaldo ha parlato così: «Questa serie di vittorie ci dà la tranquillità di aver fatto il massimo e una buona classifica. Stiamo lavorando per fare entrare sotto pelle questo fatto di essere calciatori dell’Inter a tutti».