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(GdS) Derby, sarà la partita dei numeri 9: Icardi e Higuain

Derby, sarà la partita dei 9

Il derby è da sempre una partita che ha molto da raccontare, che nasconde sfide nelle sfide e lo farà anche in questa stagione. Altro giro, altra corsa, altra sfida. Questa volta saranno i numeri 9 a battagliare in campo per regalare la supremazia territoriale all’Inter, piuttosto che al Milan: Icardi da una parte, Higuain dall’altra.

Luigi Garlando della Gazzetta dello Sport ha raccontato magistralmente gli universi paralleli dei due. Universi che non si incontreranno mai, poiché agli antipodi: “L’interista è stato al Barcellona con Messi, il milanista ha giocato nel Real Madrid con Cristiano Ronaldo; l’interista ha un padre macellaio, Juan Carlos, il milanista una madre pittrice, Nancy; l’interista ha conquistato l’Inter facendo gol alla Juve (3 in 2 partite con la Samp nel 2012­/13), il milanista ha fatto vincere la Juve segnando all’Inter (29 aprile 2018); l’interista salì sullo yacht di Maxi Lopez diretto alle Eolie e sbarcò con la sua Wanda, il milanista si tuffò da uno yacht a Capri e sbarcò con uno sfregio in faccia”.

Modi diversi di salire e scendere da uno yacht, modi diversi di stare in campo. In questa stagione hanno segnato rispettivamente 5 e 6 reti: 3 più 2 in Champions per Icardi, 4 più 2 in Europa League per Higuain. Una cosa in comune però ce l’hanno: la voglia di sfondare la rete a suon di gol, per la felicità dei tifosi milanesi e non solo.

Due mostri d’area di rigore

Come detto, i due in campo sono diversi, ma condividono l’area di rigore: è lì che si trasformano in veri e propri mostri. Ma, anche lì, hanno modi diversi di fare gol. Higuain parte da lontano, fa gravitare la squadra attorno a se; Icardi invece spadroneggia in area di rigore, si fa trovare sempre nel posto giusto al momento giusto.

Insomma, sarà una grande sfida che, probabilmente, sarà decisa da loro due. Ovviamente non dovrà mancare l’apporto dei loro dieci compagni, perché un bomber può anche essere spietato e insaziabile, ma senza la squadra non va da nessuna parte.