Lautaro assume sempre di più i contorni del predestinato. Esordio da titolare a San Siro e dopo 12 minuti è già in gol. Esordio da titolare con la maglia dell’Argentina e dopo 18 minuti è già in gol. La cosa buffa è che i due gol sembrano l’uno la fotocopia dell’altro: cross dalla sinistra e incornata – stiamo parlando del “Toro” – che sorprende il portiere.
Ma la prova di Martinez non si è ridotta al gol. E’ stato uno dei migliori in campo nei 58 minuti che il ct Scaloni gli ha concesso, prima di lasciare spazio ad un altro “italiano”: Giovanni Simeone. A fine partita, racconta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, è stato uno dei più festeggiati e ha rilasciato anche alcune dichiarazioni.
Eccole: «Segnare al debutto da titolare è stato molto importante. Queste partite servono per prendere confidenza con i compagni, per conoscersi meglio. Mi sentivo molto bene, anche se il campo non aiutava: era lento e secco, c’era molto caldo, ecco perché ci sono state delle giocate lente. È importante aver vinto: le vittorie aiutano per le partite che verranno. Stiamo facendo un grande lavoro con Scaloni, ci stiamo applicando sulle sue idee ed è importantec ominciare così».
Mentre Lautaro incantava in campo con le sue giocate, Mauro Icardi se la rideva sulle curiosissime poltrone del Prince Abdullah Al-Faisal Stadium di Gedda in Arabia Saudita. Il capitano nerazzurro è stato preservato per l’amichevole di martedì contro il Brasile. In questa occasione, Martinez tornerà ad accomodarsi in panchina.
Argentina Brasile sarà un vero e proprio derby nerazaurro. Da un lato ci saranno, appunto, Icardi e Martinez, dall’altro ci sarà Joao Miranda, pronto a privare la gioia del gol ai suoi colleghi nerazzurri.