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Inter, la carica degli ex del Triplete: “Fate come noi”

Grande giornata a Trento, dove alcuni ex nerazzurri hanno ripercorso il Triplete

“Inter, fai come noi”. E’ questo il titolo d’apertura de La Gazzetta dello Sport, nell’edizione di stamane. In primo piano, la rosea, dedica ampio spazio gli ex nerazzurri che hanno vinto il Triplete ormai oltre otto anni fa.

A Trento è stato un vero tripudio nerazzurro. Il Festival dello Sport fa tutto esaurito per l’incontro con i protagonisti dell’impresa del 2010: lunghe file per selfie e autografi.

“Sembra la reunion di un gruppo rock. Milito alla voce, Zanetti chitarrista, Maicon alla batteria, Julio Cesar al basso è così via, fino ai coristi e al produttore Moratti. Anche l’entusiasmo intorno a loro è da rocker. Il “Festival dello Sport” fa tutto esaurito in tutti gli appuntamenti, ma per l’Inter del Triplete si esagera. Gente in coda dalla mattina, già alle 3 fuori dall’Auditorium Santa Chiara c’ è una folla che non potrà mai essere contenuta. Anche chi resterà fuori sarà ricompensato dai saluti dei rocker, da Materazzi fino a Toldo e Orlandoni, col Capitano e il Principe che non risparmiano un autografo”.

Anedotti, immagini fantastiche e uno sguardo al futuro

“I sette reduci del Triplete, più l’allora d.s. Marco Branca si ritrovano al centro della festa: qualcuno di loro si vede spesso, per altri è l’occasione per un revival di emozioni. Julio Cesar guida i selfie, Matrix prende in giro tutti, Zanetti e Milito sono i più istituzionali, in quanto ormai rodati dirigenti.

Il tifoso e azionista Tronchetti Provera si gode i ricordi, l’attuale a.d. Antonello prova a carpire qualche segreto di uno spogliatoio magico. Nella serata si ripercorre l’anno del Triplete, dalla costruzione della squadra con Branca al trasferimento di Ibra ed Eto’o. Moratti: “Alla prima offerta di Laporta risposi: ‘Moltiplica per quattro’.

Quando tornò aveva moltiplicato per tre, con Eto’o”. Si passa dalla gara decisiva di Kiev (Zanetti: “Mourinho si inventò una difesa a tre con me, Lucio e Maicon. Insomma, a uno, gli altri due partivano e non tornavano”), agli aneddoti dello spogliatoio, alle lodi per l’allenatore. Julio: ” Sapeva leggere ogni giocatore, ti rendeva migliore”.

E poi ci sono le immagini dei derby, delle vittorie: i sette le riguardano e le commentano fra loro. Antonello pensa al futuro: “Spero che l’Inter attuale abbia quel carattere, quell’orgoglio e quel l’attaccamento alla maglia che avevano quei ragazzi”. Avanti cosi, fino alla finale di Madrid, che scatena ancora il tripudio a Trento. Milito: “Ogni volta che rivedo i gol l’emozione è uguale” Come se fosse di questa stagione. In realtà una finale a Madrid c’è anche in quest’anno. Ma è un’altra storia. Si chiude con Zanetti che si rimette in testa la coppa, come allora.”

Fonte: Gazzetta dello Sport