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Inter News: Da quando Marotta ha comunicato che la sua avventura professionale con la Juventus si è interrotta tutti gli addetti ai lavori hanno improvvisamente scoperto quanto l’Inter abbia bisogno dell’ex Ad bianconero. E da quel giorno pagine su pagine sul matrimonio del secolo tra Marotta e l’Inter, destinato a mettere in secondo piano anche quello di Harry e Megan di qualche mese fa.
Ci pare di poter dire che questi signori se la cantano e se la suonano. Al di là di scontate riflessioni sul valore del dirigente ex Samp ed ex Juve, nessuno ad oggi ha messo insieme un’analisi fondata sui reali motivi per cui questo sposalizio s’avrebbe da fare.Forse perché in effetti non ce ne sono, a ben vedere.
Analizziamo i vari aspetti. Dal punto di vista gestionale, l’Inter sta raggiungendo negli ultimi anni performances sempre più in linea con i top club. I fatturati dei grandissimi sono ancora lontani ma la forbice si sta chiudendo velocemente. Gli sponsor crescono ad un ritmo impensabile fino a poco tempo fa. La dirigenza è stata rinforzata con l’arrivo di nuovi personaggi di grande spessore professionale. Stanno per esaurirsi gli effetti del settlement agreement firmato da Thohir che tanti attacchi di bile ha causato ai tifosi. Sta per risolversi anche l’ultimo incastro societario, Thohir dovrebbe uscire dalla compagine sociale. Che sia Suning o altri ad acquistare le quote del’indonesiano è relativo, il fatto veramente importante sarà la possibilità di poter tornare ad effettuare gli aumenti di capitale ritenuti necessari per la crescita sportiva e societaria del club, fino ad oggi inibita dai patti sociali tra il gruppo cinese e Thohir.
In tutte queste dinamiche, Marotta potrebbe apportare qualche vantaggio ? A nostro modesto avviso no. Anche solo per il semplice fatto che non ha vissuto nessuno dei passaggi che hanno portato a questo punto, non ne conosce, se non dall’esterno, le complessità, i risvolti, le motivazioni. Al contrario il suo inserimento nello staff dirigenziale potrebbe essere vissuto come l’inserimento di un corpo estraneo a queste dinamiche, e dunque fattore di rallentamento e di possibili criticità.
Veniamo all’aspetto sportivo. Suning ha rilevato da Thohir un club dal passato glorioso ma dal presente caratterizzato da mille difficoltà. Adesso è arrivata la Champions, nella quale, per ora, l’Inter ha dimostrato di non valere la quarta fascia nella quale fu inserita all’epoca del sorteggio di Montecarlo, anzi tutt’altro. C’è un progetto tecnico solido, con Piero Ausilio che ha dato ampia dimostrazione di sapersi muovere alla grande tra obblighi di plusvalenze, parametri zero e acquisti di grande spessore.
C’è Luciano Spalletti che alla sua prima stagione ha centrato l’obbiettivo del quarto posto. Adesso sta costruendo una squadra solida che sta tornando, lentamente ma con costanza, a dare soddisfazioni sia in Italia che in Europa. La filosofia di Suning non contempla, per ora, il successo finale ad ogni costo, la strategia di step by step sta dando i frutti sperati. San Siro è lo stadio in assoluto più frequentato d’Italia e tra i primi anche a livello continentale. Il settore giovanile nerazzurro sta dominando in lungo e in largo la scena nazionale da anni.
Con queste premesse, quale vantaggio porterebbe l’arrivo di Marotta? Abbiamo la presunzione di dire, anche, qui, nessuno. L’Inter non ha bisogno di maghi. In Corso Vittorio Emanuele non vige la regola dell’uomo solo al comando, quel che di buono ha fatto Marotta a Torino negli ultimi anni è legato in gran parte alle risorse economiche investite sul mercato. A parità di cifre manovrabili, qualcuno pensa che Ausilio ed il suo staff avrebbero fatto di peggio?
In ultimo, la questione stadio. La Juventus ha avuto enormi vantaggi dalla realizzazione dello stadio di proprietà. E’ stata lungimirante ed efficiente dunque da questo punto di vista chapeaux. A Milano la situazione è oltremodo ingarbugliata dalla presenza di sue club nello stesso impianto. Il periodo “cinese” del Milan è trascorso tra un rinvio ed un altro, tempo perso che grida vendetta.
Anche su questo piano l’Inter si è mossa. E’ tornato da poco in società un dirigente di grande esperienza sull’argomento, Mark Van Huuksloot,già impegnato anni fa nel club nerazzurro su questo fronte e poi direttore generale di MI Stadio Srl, la compartecipata delle due squadre milanesi che si occupa della gestione dello stadio Meazza. La nuova proprietà del Milan dal canto suo pare intenzionata a non mettere altro tempo in mezzo per la decisione finale.
Dunque anche su questo versante la dirigenza nerazzurra è ampiamente coperta e offre tutte le garanzie per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi, qualsiasi essa sia, rinnovo di San Siro per entrambi i club o stadi di proprietà.
Dunque, perché Marotta? A cosa servirebbe Marotta? Quali upgrade rispetto all’esistente garantirebbe Marotta?
Suning sta lavorando con successo al rinnovamento del club, le garanzie i tifosi le pretendono da Zhang Jindong e da suo figlio Steven, tanto più se quest’ultimo sarà, come si vocifera, il nuovo presidente nerazzurro. Di Suning e del suo impegno concreto ha bisogno l’Inter, non di Marotta.