Milan Skriniar è nell’occhio del ciclone nella sua Slovacchia. Il centrale nerazzurro è al centro di uno scandalo che sta sconvolgendo la sua nazionale. Il motivo? Una notte brava, insieme ad altri sei compagni, dopo la sconfitta con la Repubblica Ceca in Nations Cup.
Questa “ragazzata” ha costretto il ct Kozak a dimettersi dal suo incarico. Insomma, una notte che ha causato gravissime conseguenze. Ecco le parole del ct slovacco: «Dopo il k.o. con i cechi sono rimasto sveglio per vedermi due volte la registrazione della partita. E ho scoperto che invece sette dei miei giocatori avevano lasciato il ritiro per rientrare solo a tarda notte. È stato come se mi avessero sputato addosso, come se mi avessero dato uno schiaffo in faccia».
Tant’è che poi, come detto, Kozak si è dimesso. Poi ha fatto anche i nomi: oltre al 37 nerazzurro, c’erano l’ex Catania e Pescara Gyomber, Dubravka, Lobotka, Sull, Satka e Weiss. Una bella comitiva che si è divertita per le strade di Trnava, magari bevendo un bicchiere di troppo o concedendosi delle libertà che non gli erano state date, soprattutto dopo una partita importante come quella contro la Repubblica Ceca, visto che i due paesi, fino al 1992, erano una cosa sola.
Skriniar e i suoi sei compagni l’hanno fatta grossa, e per questo il ct Kozak non si è limitato solo a dimettersi. Ha fatto i nomi e poi ha spiegato la sua decisione di raccontare tutto: «Potevo far finta di non averli visti oppure potevo cacciarli dalla nazionale. Ma fra questi ci sono almeno quattro che sono il futuro della Slovacchia. Non potevo non convocarli più, e allora me ne sono andato io, senza dire il perché al presidente federale: lui li tratta come figli».
Prima delle dimissioni, il ct slovacco non era stato particolarmente tenero con il centrale nerazzurro: «È stato fra i peggiori, si parla tanto di milioni, ma bisogna mostrarli sul campo». Insomma una bufera lo sta travolgendo. La speranza di Spalletti è che questa non vada a minare la sua concentrazione in vista del derby e della doppia sfida contro il Barcellona.