Derby, Icardi mostruoso: le pagelle dei nerazzurri (GdS)
Derby, Icardi straordinario
E’ stato un derby fantastico quello di ieri sera, ovviamente per i tifosi di fede nerazzurra. Una partita che sembrava bloccata fino al 92′, quando Mauro Icardi ha beffato Musacchio grazie anche ad una uscita a vuoto di Gigio Donnaruma. Un gol che dimostra la supremazia dei nerazzurri, che hanno trovato difronte a loro un Milan troppo preoccupato a difendersi.
L’Inter ha giocato oggettivamente meglio rispetto ai “cugini” rossoneri, e questo viene evidenziato anche dalle pagelle del match redatte dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Il migliore in campo, com’è logico che sia, è Mauro Icardi. Ecco la sua pagella: “Gli lasci un centimetro e lui lo trasforma nel gol del derby, anche al 92’. Meriterebbe più appoggi e più precisione, ma spaventa lo stesso il Milan: Romagnoli gli nega un’altra gioia. Voto 7,5”.
Una prestazione maiuscola, che ha assunto i contorni della leggenda al minuto 92. Icardi però non è stato il solo a disputare una buona partita. Vecino, colui che gli ha servito l’assist, è stato il secondo migliore in campo (7). Anche i due centrali Skriniar e De Vrij hanno fatto un’ottima partita, per la Gazzetta però non all’altezza di quella di Vecino (6,5). Il resto dei nerazzurri hanno ricevuto 6 in pagella, tranne due.
I peggiori in campo
Se Icardi e Vecino hanno determinato la vittoria nel derby, Perisic e Asamoah hanno rischiato di determinare il pareggio o, cosa ancor peggiore, la sconfitta. I due hanno disputato una partita non all’altezza delle loro potenzialità, tanto che l’ex Juve è stato votato dalla Gazzetta come peggiore in campo. Ecco la sua pagella: “Non è chiaro se soffra più Suso o se stesso, ma propendiamo per la seconda ipotesi: perché mai all’Inter s’è visto un Asamoah così distratto, impreciso e a rischio errore. Succede. Voto 5”.
Come detto, anche Perisic non ha certo brillato. Infatti si è meritato un bel 5 in pagella. Il motivo? La troppa discontinuità, discontinuità che non gli ha permesso di essere, come accaduto lo scorso anno, uno dei migliori in campo.