“Il derby non è stata una partita epocale, si è corso molto, si è combattuto quasi senza ombra di tattica, un calcio nazional popolare molto sentito che è stato vinto dalla squadra più pronta a usarlo”. Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti scatta questa istantanea dopo la vittoria conquistata al 92′ dall’Inter ai danni del Milan, analizzando in seguito le chiavi tattiche della sfida di San Siro: “L’Inter sapeva che il Milan aveva più qualità, così ha fatto il possibile per non fargli tenere a lungo il pallone. Senza scambiarsi la palla il Milan è come diventato cieco, si è condannato a un salto di qualità che non ha ancora, inventare la partita attraverso giocate continue. Era troppo. L’Inter ha segnato solo nei minuti di recupero ma non ha mai davvero rischiato di perdere, il Milan sì”.
“Senza essere travolgente l’Inter arrivava prima su quasi tutti i palloni. Ha oscurato Higuain, non gli ha fatto realmente arrivare palloni. Ha reso inutile la corsa di Kessie, Calabria e Rodriguez, ha chiuso in uno scambio continuo di marcature sia Biglia che Bonaventura. Niente che non sia da manuale, non è stato inventato calcio ieri sera a San Siro. C’è stato però un risultato corretto ripreso solo all’ultimo istante. L’Inter ha meritato di vincere. Il Milan è grazioso e potenzialmente forte, ma è leggero come un dandy al primo tè, ha Higuain e non riesce a offrirgli un pallone. Perde male, si perde sempre con un po’ di ingiustizia all’ultimo minuto. Gattuso capisce le realtà del calcio e questa non era la sua notte”.