I tifosi dell’Inter ma anche quelli di Lazio e Parma si ricorderanno sicuramente di Juan Sebastian Veron, La Brujita, come venne soprannominato dagli addetti ai lavori. Il centrocampista argentino arrivò in Italia nell’estate del 1996 quando approdò alla Sampdoria per poi vestire le maglie di Parma, Lazio e Inter. Le sue esperienze più significative sono sicuramente quelle con la maglia biancoceleste e nerazzurra. Con i primi conquistò uno scudetto, una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia. Con l’Inter, invece, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana contro la Juventus grazie a un suo gol al 95′ e il famoso scudetto nell’era Calciopoli.
Oggi Veron è il Presidente dell’Estudiantes, dal 2014 ed è anche uno dei grandi ex di Lazio-Inter, insieme a Crespo, Vieri, Peruzzi, Simeone e Stankovic per citarne alcuni. Biancocelesti e nerazzurri lunedì sera si sfideranno all’Olimpico nel monday-night della decima giornata. Per l’occasione Veron si è raccontato e detto la sua a noi di Interdipendenza.net in vista della sfida delicata tra le due ex squadre.
Qual è il ricordo più bello legato all’Inter e alla Lazio ? Due bellissimi ricordi, con la Lazio il mio primo scudetto. L’affetto della città, i tifosi, gli addetti ai lavori. Mi hanno fatto sentire a casa. Ancora oggi mi chiamano, mi mandano messaggi. Rimani nella storia.
Con l’Inter lo stesso, non ho altre parole che non siano di affetto. Un Presidente straordinario, Moratti che ci ha trattati come se fossimo di famiglia. Consigli, supporto anche quando ho scelto di rientrare in Argentina. Con l’Inter era bello il gruppo perchè abbiamo iniziato a far grande l’Inter. Sono contento di essere stato in due società così, con una storia. Posso solo ringraziarli.
In Italia: Parma, Lazio e Inter. Con quale squadra ti senti più legato? Con tutte e tre direi. Forse col Parma la storia è stata breve ma intensa ma sono stato bene. Le tre squadre con cui ho giocato erano delle grandi squadre. Quando si vince, si raggiungono traguardi non è casualità. E’ perchè c’è una società forte, noi eravamo uniti tra noi giocatori e allenatori. Bisogna avere gli stessi sentimenti condivisi con tutti. Questo mi accomuna con tutte e tre le società.
Lazio-Inter, quarta e terza in classifica, che gara sarà per te? Oggi sono due squadre forti. L’Inter si è ripresa con una serie di partite vinte e sta facendo la sua squadra. Si sta riprendendo. E’ in forma. La Lazio con Simone Inzaghi è lì. Spero che sia una partita bella, molto tattica. Le piccole cose potranno definire la partita.
L’Inter per ciò che sta facendo vedere può ambire allo scudetto? E in Champions? L’Inter deve ambire allo scudetto, poi che possa lottare o no è un’altra cosa. Quando si costruisce una squadra si sa che ci saranno delle difficoltà da superare. E’ una squadra in costruzione, sta crescendo la fiducia e le varie componenti. Per me la Juventus è un passo avanti a tutti. Poi Inter, Lazio e Roma sono lì. In Champions è più dura. Ci sono avversarie che sono li da anni. L’Inter deve percorrere ancora un pò di strada per essere competitiva. La mia Inter quando ha capito di avere le possibilità di vincere abbiamo iniziato a raggiungere i vari traguardi.
Lautaro Martinez può essere l’attaccante del futuro nerazzurro? Spalletti potrebbe schierarlo con Icardi con un cambio modulo? Sicuro che Lautaro può essere il futuro. Ha bisogno di tempo, di giocare, di conoscere il calcio italiano che non è facile. A differenza degli anni passati è un calcio che mantiene ancora il suo fascino, le sue difficoltà e lui deve imparare molto. Ha molte risorse e può farsi valere. Anche la Nazionale ha bisogno delle sue qualità.
Marotta all’Inter? Secondo te è l’uomo giusto per far tornare grandi i nerazzurri? Marotta credo di si. Ha esperienza e poi il lavoro fatto alla Juventus è stato decisivo. Non solo per la scelta ma anche nella costruzione del gruppo. E’ una persona con esperienza che conosce il mercato, i giocatori. L’Inter ha bisogno di gente così, che sappia costruire un gruppo. Sarebbe un acquisto importante.