La Gazzetta dello Sport, nell’edizione odierna, si sofferma sulla situazione economica dell’Inter, dopo il Consiglio di Amministrazione di ieri, che ha sancito la nomina di Steven Zhang come nuovo presidente.
Secondo la rosea, “economicamente parlando il gap da recuperare è una montagna che appare un Everest indomabile, considerati anche e soprattutto i limiti strutturali del sistema Italia. E’ lo stesso ragionamento che da un pò di tempo si fa per la Juventus, già proiettata sulla scena globale e con
un’icona come Ronaldo nel motore”.
L’Inter è sulla scia dei bianconeri ma le big europee sono ancora molto lontane. Basti pensare al Real Madrid, il club con il fatturato (al netto delle plusvalenze) più alto, pari a 751 milioni, precedendo il Barcellona a 693 e il Manchester United a 666. Questi tre colossi puntano, entro un quinquennio, al miliardo.
La Juventus è la società leader italiana e stabilmente tra le top ten in Europa, si è attestata sopra
400 milioni, a quota 411. Poi, in Italia, c’è l’Inter: la scorsa stagione, senza le coppe, ha registrato 297 milioni di entrate, escluse le plusvalenze (erano 274 nel 2016- 17 e 207 nel 2015-16, quindi
+43%in due anni). Il piano della famiglia Zhang è a lungo termine, ed ha l’obiettivo è sfruttare tutte le leve possibili nel giro di 3-5 anni, concentrandosi in particolare sul segmento commerciale e sullo
stadio di proprietà.
Nelle prime due stagioni Suning ha pompato nelle casse nerazzurre ben 474 milioni: 142 come aumento di capitale iniziale, altri 105 convertiti in conto capitale e 227 di prestiti (dei 231 totali 4 sono stati rimborsati dall’Inter), di cui 119 nel corso del 2017-18.
La rosea sottolinea come l’“equivoco che si risolverà probabilmente una volta che verrà liquidato il 31,05% di Thohir. Ecco perché non preoccupa l’indebitamento del club: 487 milioni, al netto dei crediti, al 30 giugno 2018, ma quasi la metà sono nei confronti di Suning (pronta a convertirli in qualsiasi momento se dovessero richiederlo i parametri Figc-Uefa) e 292 sono relativi al bond con scadenza nel 2022 al tasso del 4,875%”.
La presenza di Suning è stata strategica per far decollare i ricavi nerazzurri. Non soltanto attraverso le sponsorizzazioni dirette (si pensi ai naming rights della Pinetina e al kit d’allenamento) per un
ammontare di 38 milioni nel 2017-18,maanche grazie alla rete di relazioni e alleanze della stessa Suning in Cina, che ha consentito l’attivazione di contratti con aziende asiatiche per un corrispettivo di 62 milioni nella scorsa stagione. Fatto sta che l’intero comparto commerciale ha visto i ricavi esplodere a 139 milioni, più della Juventus (126) e del Milan (62). Non ci si può fermare. Anche attraverso la digitalizzazione, si punta a coltivare e far crescere «i 346 milioni di tifosi nel mondo, di cui 94 milioni in Cina e 70 in Sudamerica», come ha illustrato l’a.d. Antonello.
Fonte: Gazzetta dello Sport