(Inter News) Tutto si è compiuto ieri con Steven Zhang nuovo Presidente ed il rinnovo del Cda nerazzurro? Quasi tutto, manca un ultimo tassello alla fine del percorso, l’uscita di Erik Thohir dalla compagine sociale nerazzurra.
Il magnate indonesiano da ieri non ha più cariche all’interno dell’organigramma. Nessun ruolo, ma resta proprietario di un sostanzioso pacchetto di quote della società.
Era il 28 giugno del 2016 quando l’assemblea straordinaria prese atto della cessione del 68,55% delle azioni dell’Inter al gruppo Suning, con un gruppo di piccoli azionisti che detengono lo 0,4% e l’ex Presidente titolare appunto del rimanente 31,05%.
Da tempo si parla della più che probabile cessione di questo stock azionario a Suning. I due gruppi stanno trattando sulla valorizzazione economica delle azioni. Si parla di cifre tra i 150 ed i 200 milioni di euro che Thohir intascherebbe, mettendo così a segno una cospicua plusvalenza dalla rivendita del club.
In effetti la presenza di un socio di minoranza potrebbe non avere influenze specifiche sulla gestione della società se non fosse per le previsioni dei patti parasociali definiti tra i due contraenti nel 2016. Al momento della cessione della maggioranza delle quote nel 2016 infatti Suning e Thohir sottoscrissero un accordo che dava all’uomo d’affari indonesiano il diritto di veto su tutta una serie di operazioni societarie (si veda a proposito Calcio e Finanza.it del 27.12.2017).
In relazione alle dinamiche economiche del club, il più importante tra i vincoli che Thohir si riservava era il veto su “qualsiasi decisione di aumento di capitale sociale o di emissione di obbligazioni convertibili per il caso in cui il prezzo di emissione delle azioni della Società rifletta una valorizzazione della Società” inferiore rispetto ad alcuni parametri stabiliti.
Con questa previsione Erik Thohir garantiva l’entità del proprio investimento nel club nerazzurro. Impedediva cioè che aumenti di capitale effettuati da Suning potessero annacquare il valore della sua partecipazione residua.
Gli effetti di questa previsione fino a questo momento sono evidenti.
Il bilancio approvato ieri dall’Assemblea indica tra le voci più importanti di debito i 229 milioni circa che Suning ha immesso nelle casse nerazzurre negli ultimi tempi. Non potendoli apportare a titolo di capitale per il patto con Thohir, figurano alla voce “ debiti verso soci per finanziamenti”. In quanto tali hanno fruttato a Suning circa 11 milioni di interessi fino ad oggi.
Il regalo che l’Inter può ricevere da Thohir è dunque evidente oltre che enorme. Nel momento in cui l’indonesiano uscirà dalla compagine sociale, niente impedirà più alla proprietà cinese di modificare la natura di quei 229 milioni, trasformandoli in apporti di capitale a titolo definitivo. Il risultato sarà che il debito dell’Inter, al netto dei crediti, si ridurrà automaticamente di quasi il 50%. Oltre, naturalmente, a permettere il risparmio di quanto pagato a titolo di interessi sul prestito.
A quel punto il bilancio dell’Inter godrebbe di una solidità invidiabile, di una affidabilità totale con tutti gli ovvi riscontri positivi in termini di FFP e di accesso ad eventuali ulteriori crediti sul mercato. E scusate se è poco.