L’Inter ha il nuovo Mourinho: è Luciano Spalletti. Sì, certo, per essere il nuovo Mourinho deve fare un triplete, una roba che non capita tutti i giorni. Ma non è su quello il confronto. Il confronto è sulla comunicazione. Certo, Mourinho anche qui è inarrivabile, ma Spalletti sa il fatto suo: aggredisce quando la squadra va bene, abbassa i toni e difende i suoi uomini dopo una sconfitta o una prestazione negativa.
Il motivo? Scongiurare cali di tensione. La squadra interista, per via dei suoi interpreti e della sua storia recente, non può permettersi cali di tensione. Il rischio che riaccada quello che è successo nella passata stagione è sempre elevato. Ecco spiegato i motivi della strategia di comunicazione adottata dal tecnico nerazzurro.
Strategia, tra l’altro, studiata alla perfezione di concerto con l’ufficio stampa del club nerazzurro. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta che tutti i tecnici di Serie A sono supportati dall’ufficio stampa del club, Spalletti lo è n po’ di più, ma solo per sua scelta.
Spalletti ha in testa solo la difesa dell’Inter e la difesa del suo lavoro e, ovviamente, permettere ai suoi di rendere al meglio. Ecco come fa, almeno dal punto di vista della comunicazione, attraverso le parole della Gazzetta dello Sport.
Eccole: “Spalletti è lettore attento, molto più di quanto facciano diversi suoi colleghi. Gli interventi alla vigilia di ogni gara sono studiati, nei limiti del possibile: Spalletti conosce gli argomenti sensibili e arriva preparato. Intendiamoci, tutti gli uffici stampa supportano i loro allenatori. Ma l’attenzione, anche in termini di tempo, che Spalletti dedica al pre conferenza è sopra la media. E siccome la memoria è fallibile, può aiutare anche qualche appunto da portare con sé. Le parole su Zhang nel post conferenza di domenica, aggiunte causa insoddisfazione per il messaggio non mandato precedentemente, sono illuminanti. È anche così che Spalletti allena: le parole fanno parte della sezione 1 del capitolo dedicato alle motivazioni. Il canovaccio è chiaro. Poi, certo, qualche fuori programma va messo in conto. Ma, per capirsi, non era casuale neppure quel «forza Roma» urlato in zona mista all’Olimpico lunedì sera, affinché sentissero tutti. Anche gli uomini della Lazio al lavoro”.