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Stankovic, che elogi a Brozovic: “E’ fortissimo. L’Inter è l’anti-Juve? Vi spiego…” (GdS)

Stankovic, che elogi a Brozovic

Ogni Inter, dalla stagione 2010/11, viene paragonata giocoforza a quella leggendaria del Triplete. E se non sono le due squadre ad essere paragonate, vengono paragonati i calciatori. Questa è la volta di Brozovic, “paragonato” a Stankovic, leggenda nerazzurra, dalla Gazzetta dello Sport. Di questo ha parlato lo stesso Dejan.

Ecco le sue parole: «Anch’io, come Brozovic, ho cambiato diversi ruoli a centrocampo. Ma con José (Mourinho, ndr) ero lì in mezzo. Siamo simili in una cosa: non abbiamo paura di provare giocate difficili, ci vuole carattere. Ma io fisicamente ero più potente, quindi contrastavo con meno problemi. E avevo un calcio più lungo del suo».

Un paragone che ci sta, quindi, ma senza esagerazioni. L’ex centrocampista serbo poi ha parlato di come Brozovic si sia trasformato da brutto anatroccolo a meraviglioso cigno: «È la maturità, non lo capisci mica prima, capita all’improvviso. Lui, per esempio, ha impiegato più tempo di me. A volte basta anche solo trovare l’allenatore giusto o compagni di squadra di cui fidarti. Prima Brozovic giocava da interno, lo chiamavo “la zanzara” perché correva dappertutto, andava a pressare ovunque. Sono d’accordo con Spalletti, faceva “troppo”. Ora non è più zanzara. È la dogana, sta in mezzo, tutto passa da lui».

L’Inter è l’anti-Juve? Risponde “Deki”

Inevitabile che la Gazzetta dello Sport chiedesse a Stankovic se questa Inter può davvero essere l’anti-Juve. Ecco la risposta del serbo: «Racconto una cosa: sono stato ad Appiano il venerdì prima del derby, ho visto come allenatore e giocatori preparavano quella partita, i dettagli che curavano. Poi, cosa dire? Ho giocato 15 anni in Serie A, so quanto è lunga… C’è chi vince il campionato d’estate e poi sparisce. Sono realista: la Juve è una delle favorite per vincere la Champions, naturale lo sia anche in Italia. Però mai dire mai: anche loro avranno momenti di difficoltà. E l’Inter dovrà esserci. Tra l’altro adesso Spalletti ha una panchina lunga, può cambiare 5­ 6 uomini senza abbassare il livello».

Infine un pensiero su Spalletti, concluso da una “bomba di mercato” rimasta inesplosa: «L’Inter è nelle mani giuste. Lo conosco da tempo, è molto amico di Stramaccioni. Una volta, quando era allo Zenit, mi chiamò pure per raggiungerlo…». Invece Dejan rimase all’Inter anche dopo la stagione leggendaria del 2010. Un gesto d’amore che i tifosi non hanno mai dimenticato.