Indice dei contenuti
(Inter News) L’inchiesta giornalistica Football Leaks, seguita in Italia da L’Espresso, sta portando alla luce altri elementi che gettano una luce torbida sul calcio continentale. Le ipotesi di salvataggio di Manchester City e PSG dagli effetti del FFP sono una parte del problema, forse neanche quella più importante. Che il FFP sia gestito applicandolo per molti ed interpretandolo per alcuni era chiaro già da diverso tempo. L’Inter ha pagato sulla sua pelle la rigidità dei paletti, City e PSG avrebbero infatti goduto di un trattamento diverso a fronte di comportamenti evidentemente sanzionabili.
Ma c’è di più e di questo ne parla con molti dettagli il sito del Corriere della Sera. L’ipotesi della creazione di una Superlega, “un campionato chiuso, gestito direttamente dalle squadre più blasonate a cui avrebbero partecipato altre società a inviti, destinata a ridimensionare la Champions League organizzata dalla Uefa stessa oltre che i singoli campionati nazionali”
Idea se si vuole anche affascinante se fosse programmata e realizzata da un organismo ufficiale sovranazionale. Si legge invece che la gestione di tutto sarebbe nelle mani di da una società i cui azionisti sarebbero 11 top club europei (Juventus e Milan, Paris Saint Germain e Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City e United).
L’operazione prevederebbe la nascita di un torneo a 16 squadre, quindi gli 11 club fondatori più altri 5 in qualità di “invitati” , ovvero Atletico Madrid, Inter, Marsiglia, Borussia Dortmund e Roma. Il timore di questo progetto ha convinto l’UEFA ad aumentare i compensi ai club che partecipano alla Champions League in maniera assai significativa (150 milioni di euro in più) a scapito dell’Europa League, che si dividerà 60 milioni meno degli anni scorsi.
Andrea Agnelli, Presidente ECA, ha recentemente affermato che niente si muoverà fino al 2024. Secondo il Corsera “sono tanti i potenziali ostacoli ad una Superlega in cui le protagoniste smettano di giocare i campionati nazionali. Ne citiamo alcuni: i ricavi dovrebbero essere superiori a quelli del singolo campionato nazionale sommato alla Champions League (per le squadre inglesi vorrebbe dire oltre 8 miliardi di euro). Il sistema di accesso alla Superlega: modello Nba o apertura alle squadre più forti in un determinato periodo storico. Le possibili conseguenze per le Nazionali, che potrebbero essere estromesse dalle competizioni mondiali ed europee. E’ inevitabile quindi che si vada verso una forma di compromesso.”
Un’ osservazione ci pare doverosa. E’ evidente che le 11 società che si stanno muovendo in direzione della Superlega sono quelle con le proprietà economicamente più forti. Ciò non toglie che il richiamo del pubblico non sia esercitato solo dai bilanci degli azionisti di maggioranza ma anche e soprattutto dal bacino di tifosi, dal palmares, dalla storia dei club.
Da questo punto di vista, l’Inter ha parametri ben diversi e superiori alla gran parte del gruppo degli 11. Per questo motivo la famiglia Zhang farà bene ad alzare la voce in sede ECA per reclamare il diritto di stare almeno alla pari degli altri. Considerando tutto, sono pochissimi i club che possono guardare l’Inter dall’alto al basso. E se non va bene che invitino pure Helsingborg, Hapoel e Panatinaykos (con tutto il rispetto ovviamente).
Fonte Corriere della Sera