Puntuale il commento di Arrigo Sacchi alla due giorni di Champions League delle italiane. A proposito della squadra di Luciano Spalletti, l’ex ct scrive così sulla Gazzetta dello Sport: “Il Barcellona ha messo alle corde l’Inter giocando un calcio sontuoso, armonioso e bello. I nerazzurri pareggiano grazie al solito Icardi e devono essere felici perché hanno ottenuto più di quanto meritavano. I blaugrana giocano a memoria. Tutti sono in continuo movimento, organizzati e con concetti chiarissimi. Si tratta di un gruppo organico e ottimista, che cerca di essere padrone del campo e del pallone. Il confronto con gli uomini di Spalletti è spietato. I nerazzurri difettano nella continuità e nel movimento collettivo, affidandosi all’improvvisazione. Le cause sono le distanze eccessive tra i giocatori e la minore collaborazione. L’Inter ha tanti specialisti: chi è bravo a difendere, chi ha forza e chi è proposto al gol”.
“Il Barça ha tutti giocatori polivalenti, che sanno difendere e attaccare, muoversi coi tempi giusti ed essere sempre in posizione attiva con o senza palla, tutti illuminati da un’idea di gioco condivisa. Gli smarcamenti, i tempi delle giocate, l’accompagnarsi di tutta la squadra ne fanno un blocco che produce soluzioni e sinergia facilitando pressing, raddoppi e possesso palla. I blaugrana sono sempre in posizione attiva, mentre i nerazzurri no. Agli interisti non rimane che la difesa arcigna. Le più forti ovazioni sono per Skriniar, per i contropiede o gli assoli. Si dice che il Barça sia superiore perché ha Messi o perché possiede una grande tecnica, ma stavolta Leo non c’era. La vera differenza sta nello stile che vede il gioco come leader, in un Paese che ha sempre pensato che il merito e la bellezza siano indispensabili per vincere e crescere”.