Meglio tardi che mai, il “mea di culpa” di Spalletti fa riflettere (GdS)
Inter News: Spalletti parla dei suoi errori
(Inter News) Arriva con un po’ di ritardo ma comunque chiaro e sincero il mea culpa di Spalletti per quanto successo ieri a Bergamo. Il sito della Gazzetta dello Sport riporta le parole del mister nerazzurro pronunciate a margine della consegna della Panchina d’oro ad Allegri.
Spalletti è tornato a ricordare le difficoltà della squadra a mantenere alta l’asticella dell’attenzione e l’incapacità di vivere gli impegni ravvicinato con la necessaria leggerezza ed allo stesso tempo il ghigno per mettere in difficoltà l’avversario.
Dopo di che il mister arriva al nocciolo: “Con l’Atalanta ho fatto scelte sbagliate. L’analisi parte da me, se ho fatto il mio lavoro in maniera corretta. In base a come è andata, vedo scelte sbagliate: il risultato della partita dice questo, ma non posso andarci in fondo. Ma va vista quella che è stata l’emotività, il dispendio mentale e fisico di martedì che ha pesato per noi come per il Barcellona, che ha fatto una prestazione sotto livello col Betis. Dopo questo filotto di partite avevamo abituato i nostri tifosi a un comportamento differente. Ma questa partita dice che i blackout sono diradati, non scomparsi. Rimane questo difetto, dobbiamo impegnarci e metterci l’anima”.
I contratti passano, le vittorie no
Spalletti è poi tornato sul gesto di Josè Mourinho allo Juventus Stadium e sull’affetto smisurato che il popolo nerazzurro dimostra ancora al condottiero del Triplete. Per Spalletti il paragone con quell’Inter deve essere uno stimolo e “se tutti i tifosi interisti si sono sentiti chiamati o difesi da questo gesto, significa veramente che i contratti ti fanno essere di quella squadra per la loro durata, ma sono i successi che ti permettono di entrare dentro la storia, dove nessuno si dimentica e in ogni momento senti il boato della Nord che ti spinge”.
Infine sulle prospettive della stagione in campionato, Spalletti considera l’Inter ancora indietro rispetto alla Juventus, il gap non si è ancora chiuso in virtù della mentalità strutturale raggiunta dalla Juventus ma non ancora dal gruppo nerazzurro.
Fonte Gazzetta.it