Sembrava un giorno qualunque: arrivano le mail dalle nazionali che convocano i giocatori nerazzurri, gli addetti lo comunicano ai diretti interessati e, una volta terminati gli impegni con l’Inter, partono alla volta dei rispettivi paesi natali. E invece non è andata così, perlomeno non all’attaccante nerazzurro Keita Balde.
Il senegalese era stato convocato in nazionale, ma la federazione senegalese ha sbagliato a mandare la mail, avendola mandata al vecchio indirizzo nerazzurro. Da qui il pastrocchio: Keita resterà a Milano e si allenerà duro in queste due settimane con l’obiettivo di fare bene.
Già perché fino ad oggi l’avventura in nerazzurro dell’ex Monaco è stata tutt’altro che positiva: panchine, pochi minuti, errori clamorosi (il passaggio sbagliato a Icardi in Spal-Inter, ndr). C’è da cambiare marcia adesso, quale momento migliore di farlo se non dopo due settimane passate a sgobbare sui campi di Appiano Gentile?
La Gazzetta dello Sport in edicola oggi ha voluto sintetizzare in numeri questo inizio di avventura nerazzurra per Keita Balde. Numeri davvero scarni oltre che inspiegabili per uno con il suo talento, portato all’Inter da Spalletti dopo che se ne innamorò in un derby perso, proprio grazie ai gol del senegalese.
Eccoli: “Ha giocato 351 minuti in Serie A (spalmati su 11 presenze, solamente 3 da titolare: media voto Gazzetta 5,45) e 31 in Champions League (2 presenze). Complici le fatiche del Mondiale in Russia e lo sbarco a Milano soltanto a metà agosto, il senegalese è partito in netto ritardo rispetto al resto della truppa nerazzurra. Anche per questo motivo il suo rendimento in questi primi mesi interisti non è stato all’altezza del curriculum: Spalletti ha spesso chiamato Keita in causa come potenziale uomo della svolta dalla panchina, della sterzata nei finali di partita, però il senegalese nato in Spagna non ha fatto vedere i marchi di fabbrica. Ovvero velocità, dribbling, gol: in una stagione in cui all’Inter segnano tanti (12 marcatori tra Serie A e Champions) è soprattutto il dato delle zero reti che sorprende”.