(Inter News) Paolo Tagliavento ha smesso di arbitrare da qualche mese. Se qualcuno sente la sua mancanza sui campi della serie A questi non sono certo i tifosi dell’Inter. Con un eufemismo si può affermare senza tema di essere smentiti che il fischietto umbro è stato alquanto sfortunato nei suoi arbitraggi con i nerazzurri.
Episodi rimasti celebri per la loro evidenza e per le polemiche cui dettero adito. Come dimenticare le manette di Josè Mourinho nel corso di Inter Sampdoria dopo che Tagliavento aveva lasciato i nerazzurri in nove contro undici? E la Panolada che si beccò dal Meazza nel febbraio dell’anno dopo nella gara contro la Roma? E la ciliegina del gol Vidal dopo 20 secondi nel novembre 2012 in fuorigioco di qualche chilometro? A ben pensare c’è chi può lamentare di lui almeno quanto gli interisti. In casa rossonera perfino i gatti dei milioni di tifosi ricordano il gol non concesso a Muntari anche se la palla era dentro di mezzo metro.
Oggi l’ex arbitro calca i campi delle serie inferiori, quelli della C per l’esattezza, con il ruolo di Team Manager della squadra della sua città natale. Tagliavento è stato intervistato dal Corriere dello Sport ed ha svelato la squadra per cui ha sempre battuto il suo cuore.
“Sono tifoso della Ternana da sempre. Sfegatato, al punto che in ogni trasferimento aeroporto-albergo sfoderavo il mio iPad, concentrazione massima e assente per qualsiasi altro tipo di attività. La partita della mia squadra del cuore evento imperdibile. Il virus lo ha trasmesso mio papà, ero un ragazzo quando la Ternana vinse a Cesena lo spareggio per la C1, allenatore Tobia. Momenti indimenticabili, però non mi sarei aspettato di essere coinvolto nel progetto. La proposta è arrivata nel bel mezzo delle mie riflessioni: stavo valutando la possibilità di diventare un dirigente arbitrale, classico di fine carriera, quando il presidente…”.
Fonte Corriere dello Sport