Inter Frosinone, Spalletti sulla gara: “Paura di pensare a Londra? Veramente la mia era…”
Spalletti a DAZN ha commentato la gara dei suoi, sottolineando in maniera chiara come sempre pregi e difetti mostrati
Spalletti nella consueta intervista post gara, si è intrattenuto questa volta ai microfoni di DAZN per commentare i suoi con un occhio rivolto alle prossime gare e con il pensiero sempre e solo rivolto ai tifosi. Ecco le sue parole.
Errore più grande era pensare a domani? Si ma il problema era dover cancellare l’ultima prestazione. Si è giocato un buon calcio con pazienza. Non si sono fatti risucchiare in avanti. Gli siamo stati addosso bene per pressarli
La calma nel primo tempo era dovuto alla gestione del risultato o al calendario? io chiedo di non mettere in discussione tutti i palloni. la palla deve viaggiare con sicurezza e precisione e quando vai a forzare le giocate che aumentano i rischi. Se la perdi troppe volte non riesci a posizionarti bene nella loro metà campo.
Squadra bella dal primo minuto. Vorrebbe far diventare l’Inter più bella del reame, ma quale giocatore sogna? Io ho detto altro però. Una delle più belle del reame e c’entrano più persone. Bisogan crescere ancora e mettersi tra le più importanti d’Europa. DI andare a giocare senza black out. Si può perdere però deve succedere per dettagli non per altro. Ogni tanto scegliamo male. QUando c’è da forzare magari la riportiamo indietro e vice versa. Su questo dobbiamo crescere.
Finalmente continuità alla squadra. SI è vero siamo cresciuti molto. SI tratta di un momento importante perchè riusciamo a mantenerci su livelli alti ma si deve ancora togliere quelle cadute che sono successe anche stasera. Il Frosinone è stato in partita e non si può stare da un buoio totale alla gestione. Bisogna mantenere il passo da inter sempre.
Lanciati contro le prossime gare con questa vittoria e lontano da casa. I tifosi sono sempre presenti. Loro vogliono stare al fianco dei loro calciatori e non gli interessa dell’avversario. Noi dobbiamo fare lo stesso e meritarci la maglia. Sono loro a insegnarci il comportamento.