(Inter News) Da mercoledì sera l’Inter non è più padrona del suo destino in Champions. La sconfitta di Wembley mette i nerazzurri nella condizione di dover vincere obbligatoriamente con il PSV il prossimo 11 dicembre e restare con le orecchie incollate alle notizie da Barcellona. Il Barca si,, proprio loro, perchè proprio loro?
Perché più che il doppio scontro di queste ultime settimane nell’animo del tifoso nerazzurro è ancora viva la sofferenza di 8 anni fa.
Non tanto il primo tempo a San Siro quanto i 94 minuti del Camp Nou. Busquets non se l’è scordato nessuno, la sua sceneggiata sul braccio largo di Thiago, il suo occhiolino vigliacco per vedere di che colore era il cartellino. E appena visto il rosso su a zompare come un grillo. E Valdes indemoniato a fine gara che rincorre minaccioso lo Special che andava a festeggiare se lo è scordato qualcuno? No, vero?
E la gazzarra inscenata sotto l’albergo dove soggiornavano i nerazzurri per impedirgli di riposare? E l’enfasi della Remuntada pensando di farci inzaccherare la biancheria intima? Per molti tifosi il Barca era e rimane questo, più che quello di Malcom e Vidal.
C’erano poche cose peggiori che un tifoso nerazzurro poteva augurarsi. Solo pregare per una vittoria della Juventus o del Milan avrebbe avuto effetti più dirompenti sui poveri fegati già ampiamente provati. Ma a tutto c’è un limite, anche gli Dei del calcio si guarderebbero bene dall’affibbiarci una prova simile, ben sapendo che li avremmo tirati giù dal loro Olimpo a forza di improperi.
Il prossimo 11 dicembre molti saranno a San Siro a sostenere i ragazzi contro il PSV Eindhoven. Quelli che resteranno a casa manderanno in tilt il telecomando saltando da un canale all’altro.
Con il cuore gonfio in attesa dei gol di Maurito e di Leo Messi, pregando che la riprenda Vecino e magari pure Pique, aspettando di abbracciare virtualmente i nostri ragazzi e pure i blaugrana. Ma proprio tutti bisogna abbracciarli? Pure Busquet? Dura la vita del tifoso, che s’ha da fare per campare…