Un problema, quello alla caviglia sinistra (toccata duro nel derby da Biglia ormai 40 giorni fa), che ha causato un affaticamento al polpaccio. Questo il motivo per il quale Radja Nainggolan è uscito prima della fine del primo tempo a Londra e sarà costretto a saltare il ritorno a Roma contro la sua ex squadra. Non c’è pace e non c’è verso di trovare una condizione fisica accettabile – conferma la Gazzetta dello Sport -. Di sicuro c’è che né durante la partita con il Frosinone di sabato scorso e neppure nei giorni antecedenti la sfida di Londra il belga aveva mostrato segni di sofferenza alla caviglia.
L’arto è guarito, lo staff medico l’ha riconsegnato a Spalletti pronto per essere utilizzato, per quanto la caviglia sia sempre soggetta a traumi e dunque a rischio ricaduta. Allo studio, allora, è piuttosto un altro fatto: il giocatore poggia male il piede a terra, riflesso condizionato di una mancanza di sicurezza figlia del vecchio infortunio. E la cosa, con l’antipatica partecipazione di un terreno di Wembley molto duro specie in zona centrale, ha provocato anche il guaio muscolare. Ora il belga prova a recuperare per la Juventus e per il Psv. Resta poi il nodo della condizione fisica generale, che si riacquista solo giocando. Il punto è che probabilmente a Nainggolan sarebbe servito un periodo di stop maggiore dopo il k.o. del derby. E forse necessaria sarebbe stata la capacità di imporsi sulla voglia di Nainggolan di esserci sempre, andando oltre la soglia del dolore. A Roma aveva abituato tutti a giocare partite in condizioni fisiche precarie. Magari, con l’avanzare degli anni, forse è bene prendersi più tempo di recupero e gestire il post infortunio con calma, piuttosto che forzare i rientri.