Inter, il peggiore in campo è sempre lui: ennesimo disastro (GdS)
Inter, il peggiore in campo
Ormai, da qualche tempo, non c’è nemmeno bisogno di guardare le pagelle, tanto il peggiore è sempre lui. Stiamo parlando di Ivan Perisic, esterno croato ormai irriconoscibile da qualche mese. E’ impalpabile, scocciato, svogliato, inutile. Sì, è anche inutile perché toglie spazio a chi al momento è in forma, come Keita.
Ecco la sua pagella redatta dalla Gazzetta dello Sport: “Spreca il match-point, con l’Inter avanti 2-1. Cambia spesso diposizione con Keita, l’intreccio pare funzionare come pure l’avvio con uno stacco di testa fenomenale. Ma è un fuoco di paglia: se non è un caso, poco ci manca”. Già, poco ci manca al caso.
Poco ci manca perché, nonostante i suoi reiterati disastri, Spalletti lo schiera sempre e, spesso e volentieri, non lo toglie mai. Non lo ha tolto neanche dopo aver annunciato il suo addio («Voglio giocare in Spagna o in Inghilterra, spero che i tifosi capiranno). Uno dei primi errori di gestione da parte del tecnico nerazzurro.
Deve stare fuori
Fare paragoni con la Juventus non è utile, ma questa volta è assolutamente necessario. Immaginate Douglas Costa che, un bel giorno, annuncia in mondo visione di voler andare in Premier o nella Liga, aggiungendo che spera che i tifosi bianconeri possano accettare questa sua scelta.
Secondo voi, non tanto Allegri, ma la società bianconera, come reagirebbe? Tribuna fino a fine stagione, o quanto meno una multa. L’Inter non l’ha nemmeno mandato in panchina. Forse c’è qualche patto oscuro che impedisce a Spalletti di punirlo in qualche modo. Non c’è altra spiegazione, perché se uno gioca sempre, lo fa male e annuncia il suo addio a novembre e l’allenatore continua a farlo giocare, c’è qualcosa che non va, è chiaro. Le cose devono cambiare se si vuol tornare ad essere grandi, a partire dal rapporto con i calciatori, che non vanno coccolati, anzi vanno “costretti” a dare il meglio sempre, anche se hanno la testa da un’altra parte. E questo, Perisic, ha dimostrato di non essere in grado di farlo. Allora, via. Perché i giocatori passano, l’Inter resta.