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Juventus Inter: L’emotività di una gara storica che nasconde un insegnamento

Juventus Inter: sconfitta che può far confusione. Errori e mosse ben fatte di un match da troppo tempo privo di significato

Juventus Inter non deve trarre in inganno l’interista. Partite del genere hanno diverse chiavi di lettura e spesso il tifoso riesce a vedere solo il lato più emotivo senza lasciare spazio a ciò che invece sarebbe più oggettivo fare. Giusto così da un lato, ma è altrettanto giusto offrire un punto di vista differente. Anzi più punti di vista differenti.

Il primo riguarda la partita di ieri sera. Preparazione tattica iniziale impressionante con una rosa che rispetto a quella bianconera non ha gli stessi valori assoluti. Centrocampo con atteggiamento propositivo. Brozovic ha letteralmente giganteggiato in mezzo al campo sia in fase di impostazione che in quella difensiva. Joao Mario, schierato nel suo ruolo, ha dato il meglio di sé dimostrando di non avere paura di giocare il pallone. Lo stesso Gagliardini ha fatto vedere maggiore iniziativa e voglia di entrare in area avversaria come in occasione del clamoroso palo colpito.

Ripresa poi deleteria con alcuni cambi che, con il senno di poi, si sono rivelati sbagliati. In ogni caso, sulla gara secca, l’Inter ha dimostrato di potersela giocare a viso aperto contro uno delle squadre più forti d’Europa e maggiore candidata a vincere la Champions League di quest’anno. Proprio in relazione a questo bisogna aprire gli occhi. I nerazzurri non sono stati costruiti per vincere. Il problema non è solo nelle scelte tecniche ma anche nelle possibilità economiche.

Riscatti e operazioni a zero

Dopo cinque anni essere ancora costretti a comprare solo con diritti di Riscatto ed effettuando operazioni necessarie anche per il bilancio, sono delle scelte di compromesso che inevitabilmente incidono sul lato tecnico. De Vrij e anche Asamoah sono stati delle sorprese in termini di affidabilità e qualità. In attesa ancora del migliore Nainggolan, Spalletti ha dovuto nuovamente arrangiarsi per quanto riguarda il ruolo del trequartista.

Situazione analoga allo scorso anno in cui senza un uomo a far da raccordo tra attacco e mediana e senza la continuità di un terzino di spinta sulla destra, non è possibile proporre calcio offensivo di qualità. Gli infortuni sono in ogni caso una possibilità per tutte le squadre ed è proprio allungando la rosa che si possono cambiare le sorti di una stagione. I nerazzurri quindi portano avanti la loro stagione in maniera dignitosa anche perchè Milan e Lazio potrebbero essere potenzialmente a meno uno e a meno due punti qualora dovessero entrambi vincere.

In corsa per gli obiettivi

L’obiettivo stagionale è e rimane sempre quello di poter disputare nuovamente la Champions il prossimo anno. I mezzi per poter combattere per il terzo e il quarto posto ci sono tutti e bisogna accettare anche l’attuale dimensione mentale e qualitativa di una squadra che in ogni caso ha fatto enormi passi in avanti. La frustrazione del tifoso è comprensibile ed è giusta che venga esposta. Rimane anche vero però che lo scorso anno è stato centrato un obiettivo con mezzi molto più scadenti. Il tutto grazie a un cambio di mentalità, un approccio al lavoro con umiltà e attenzione.

Spalletti è esattamente l’allenatore di cui l’Inter ha bisogno in questo momento. Il futuro è incerto ma non solo per il tecnico, ma anche per giocatori e forse dirigenti. Suning apprezza i risultati. Chi li consegue verrà riconfermato, altrimenti farà spazio a qualcun altro. La strada è quella giusta, ma serve pazienza e per chi ne avrà ancora voglia, un po’ di fiducia.