Non è un viaggio di piacere quella intrapreso stamattina dal Psv Eindhoven alla volta di Milano, dove domani sera Mark Van Bommel non ha alcuna intenzione di fare da sparring partner nel match crocevia di San Siro che vede sfidarsi a distanza Inter e Tottenham per strappare un pass per gli ottavi di finale di Champions League. Anzi, il tecnico olandese, durante la conferenza stampa della vigilia, ha fatto intendere di voler essere l’arbitro delle sorti dei nerazzurri, esattamente come le due squadre che si incroceranno al Camp Nou in contemporanea.
La stampa dice che la gara non conta nulla, ma nello spogliatoio non sarà così…
“Noi dal primo giorno abbiamo motivazioni, perché queste ultime vengono le trovi dentro stesso. Non dobbiamo cambiare la mentalità di squadra”.
Un girone con tre top club, vedi differenze con il campionato olandese?
“Abbiamo fatto passi avanti in Eredivisie e in Champions, dalla gara con il Bate a oggi. Queste sono partite bellissime, puoi imparare molto e diventare più forte. In questi stadi c’è un’atmosfera che ti fa fare progressi”.
Lei cosa ha imparato?
“La prima volta come allenatore devi imparare in fretta, vuoi preparare tutto ma non puoi avere il controllo totale della situazione. Se vedo i progressi che abbiamo fatto, dico che sono stati importanti. E’ bello che Rosario abbia detto che siamo cresciuti, noi vediamo un gioco che vogliamo vedere”.
Che Inter ti aspetti domani sera?
“Per l’Inter questa gara è importante, lo stadio è sold out. Ma tutto dipende dal risultato del Barcellona, anche se guarderanno a se stessi”.
Una città che hai lasciato in lacrime, che effetto fa ritornare qui?
“L’addio al Milan non è stato facile, io volevo tornare al Psv perché loro volevano rinnovare: è stata una scelta giusta, inutile ritornarci. Noi siamo il Psv, ma è bello tornare qui”.
Che impressioni hai del Milan di Gattuso? A che allenatore si ispira?
“Penso che Gattuso sia un allenatore bravo, nello spogliatoio pensava al gioco: sapevo sarebbe diventato un tecnico. Poi in Italia c’è la Juve ed è difficile lottare per lo scudetto. Per me è bello cominciare in una società che conosco ed è subito bello fare buoni risultati”
Per il Psv quanto può contare questa gara?
“Solo per me è un derby, noi siamo il Psv e vogliamo vincere. Per l’Inter la qualificazione è ancora possibile, abbiamo visto che il livello è alto. Noi abbiamo giocato bene, ma non abbiamo fatto tanti punti. Va detto che siamo cresciuti, quando ero giocatore ci abbiamo impiegato sei anni ad arrivare in semifinale di Champions”.