Spalletti, guai e colpe dell’allenatore della rinascita nerazzurra (GdS)

Spalletti, quanti errori

Luciano Spalletti è colui che ha fatto rinascere l’Inter, l’ha riportata nei palcoscenici che le competono, l’ha fatta ritornare al vertice del calcio italiano dopo troppi anni di totale anonimato. Insomma, ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro (in campionato l’Inter è terza, ndr). Però l’eliminazione dalla Champions è inspiegabile.

O forse un modo per spiegarla c’è. E’ la mentalità che ti permette di vincere queste partite, il tecnico nerazzurro non è stato in grado di trasmetterla ai suoi. Dopo un avvio arrembante, l’Inter ha attaccato in maniera sconclusionata e frenetica, e molti tra i ragazzi in campo erano più interessati al match del Camp Nou di quello che stavano giocando. Così succede che Asamoah perde palla e fa segnare il PSV, così succede che Lautaro ha una palla gol clamorosa e la sbaglia.

Altro problema dell’ultimo periodo, secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sono le scelte tecniche. Perché ha sostituito Politano con Vrsaljko? Mancavano 10/15 minuti, dovevi segnare il secondo gol, Mourinho, in queste occasioni, buttava nella mischia anche gli attaccanti della primavera pur di provare a vincere. Al tecnico nerazzurro, evidentemente, non interessa.

Perisic intoccabile

Tra le tante colpe di Spalletti c’è quella di non rinunciare mai a un Perisic che pare il cugino scemo di quello ammirato negli anni scorsi a San Siro. Un giocatore così è dannoso per la squadra. Sì, ti da equilibro, quando è in giornata spacca il mondo a metà, ma questa giornata non arriva da più di un anno. Poi lo vedi con la maglia della Croazia addosso e sembra Bale, c’è qualcosa che non va. Keita, quindi, merità sicuramente più spazio.

Altra, perlomeno al momento, colpa, ha un nome e cognome: Radja Nainggolan. Il belga è stato il fiore all’occhiello del mercato estivo nerazzurro e, ad oggi, non ha dato i frutti sperati, soprattutto se si pensa che per acquistalo l’Inter ha rinunciato a Nicolò Zaniolo, che sta incantando con la maglia della Roma. Certo, Radja è stato sfortunato, ma può e deve fare di più. Il suo mentore dovrà guidarlo, e guidare l’Inter, di nuovo verso la luce.