(Live) La conferenza stampa di Spalletti alla vigilia del match con l’Udinese
Tra pochi minuti, al Suning Training Centre di Appiano Gentile, Luciano Spalletti risponderà alle domande dei giornalisti presenti. La conferenza verrà aggiornata ad ogni domanda posta dai giornalisti. Pertanto, se ci stai seguendo da un computer, aggiorna la pagina premendo il tasto F5 della tua tastiera. Se invece ci segui da smartphone o tablet, aggiorna la pagina manualmente.
Come sta la squadra dopo la delusione di martedì?
Credo che in questi casi bisogna andare a vedere come reagiscono i giocatori immediatamente dopo la partita. Ho visto in loro dispiacere, senso di appartenenza e voglia di ricominciare a far bene.
L’Inter ha vinto una sola partita nell’ultimo mese. Vede delle analogie con la crisi di dicembre dello scorso anno?
No, mi sembra un percorso decisamente differente. La squadra ha fatto bene in questo periodo, anche contro il Psv Eindhoven, ha creato, ha reagito e alla fine è uscita solo per la differenza reti. Non credo sia il caso di demolire quello che ha fatto la squadra in questo anno mezzo per una partita andata male.
A -14 dalla Juventus è il caso di rivedere qualcosa per fare un finale di stagione importante?
Innanzitutto, bisogna valutare da dove siamo partiti. Il distacco con Juventus e Napoli era enorme, in Champions League appena dopo il sorteggio ci davano per spacciati e alla fine abbiamo sfiorato la qualificazione. I calciatori sono determinati e stanno lavorando per continuare a raggiungere gli obiettivi della società.
Ieri è stato ufficializzato Marotta. Cosa porterà il nuovo dirigente all’Inter?
Sicuramente darà un buon apporto. Si sa muovere bene all’interno del palazzo dove si vanno a creare le regole per il calcio in generale, ma sa stare anche dentro lo spogliatoio, perché ha avuto, anche con me, il contatto giusto per parlare di campo. Ci aspettiamo tanto da lui.
Cosa pensi delle critiche ricevute in questi giorni?
Mi sembra che qualcuno abbia usato il piede di porco, ma se le critiche sono fatte nella maniera giusta possono anche diventare costruttive. È chiaro che non ci si può aspettare molto da una critica fatta da chi è tifoso di un’altra squadra, perché tra voi giornalisti naturalmente c’è qualcuno che è tifoso di altre squadre.
Nella stagione 2016/2017 con la Roma ha fatto il record di punti in seguito all’eliminazione dalla Champions. Ha la ricetta giusta per riuscirci anche quest’anno?
Non ho la ricetta per fare bene, ma credo che in questi casi vada preso quel che c’è di buono per ripartire e fare bene. L’importante è preparare bene gli allenamenti e vedere i giocatori coinvolti in quello che facciamo e per cui lavoriamo.
Pensa che Politano l’acquisto che si è inserito meglio?
Si tratta di un calciatore importante, capace di abbinare qualità e qualità e di saper ricoprire tutta la fascia. Ha tutto per diventare un ottimo giocatore, forse gli manca un po’ di fisicità per diventare un top player, ma sta facendo molto bene.
Cosa pensa delle parole di Marotta, che le ha ribadito il sostegno della società?
Mi sarei sentito sicuro anche in caso di qualificazione. Sentirmi dire che ho il supporto della società mi fa piacere ma allo stesso tempo mi dà fastidio, mi sembra un po’ come se da solo non ce la facessi. Non ho problemi ad affrontare questo genere di situazioni.
L’avvio di stagione dello scorso anno è stato decisamente migliore. Colpa della doppia competizione?
Non bado ai numeri, ma a ciò che esprime la squadra. Ha come vinto le partite e anche a come le ha perse. Inoltre abbiamo diminuito il gap nei confronti delle altre squadre rispetto allo scorso anno.
Cosa pensa del periodo di appannamento di Asamoah?
Quando si affrontano delle difficoltà bisogna reagire e non rimanere con le mani sui fianchi. C’è da fare quel cosa in grado di rimediare agli errori commessi. Deve fare un lavoro fatto meglio di quello che ha fatto in precedenza per essere tranquillo con se stesso”.
Qual è il grado di difficoltà della partita di domani?
È sempre difficile affrontare le squadre del nostro campionato. Magari la domenica prima la vedi spacciata e senza determinazione, ma quella successiva tira fuori delle energie che non si erano viste nella partita precedente.