Può sorridere l’Inter che nei sedicesimi di finale di Europa League affronterà il Rapid Vienna. La formazione austriaca sulla carte è decisamente abbordabile e dopo aver vissuto in passato dei periodi di gloria (può vantare 32 successi nel campionato austriaco), oggi non è di certo nella sua fase migliore.
La formazione allenata da Dietmar Kühbauer è arrivata seconda nel girone G a pari punti con il Villarreal, davanti a Glasgow Rangers e Spartak Mosca. Un cammino di tutto rispetto insomma, che maschera le notevoli difficoltà in campionato. Infatti nella Fußball-Bundesliga, il Rapid è addirittura ottavo a meno 28 dal Salisburgo capolista.
Tra gli elementi di maggior spicco della rosa, si possono annoverare il difensore croato Barac, il centrocampista Murg, il trequartista Knasmullner e l’attaccante norvegese Veton Berisha.
C’è un solo precedente tra Inter e Rapid Vienna e risale alla stagione 1990/1991 quella del primo trionfo nerazzurro in Coppa Uefa. L’allora squadra di Giovanni Trapattoni nei trentaduesimi di finale eliminò la compagine biancoverde dopo due confronti decisamente tirati.
All’andata, a Vienna, si imposero i padroni di casa per 2-1, che ribaltarono il punteggio dopo l’iniziale vantaggio realizzato da Matthaus. Al ritorno invece l’Inter riuscì a pareggiare i conti portando il match ai supplementari (doppietta di Berti). Decise la contesa una zampata del tedesco Jurgen Klinsmann.
Il passato è ben augurante quindi. L’insidia maggiore potrebbe essere quella di sottovalutare l’avversario, ma per arrivare alla finale di Baku (29 maggio 2019) servirà la massima concentrazione. L’Europa League negli anni ha regalato non poche sorprese, soprattutto a causa dell’atteggiamento superficiale delle cosiddette “favorite”.
Fonte immagine: inter.it