Stando a quanto appreso dalle colonne di Repubblica, Marco Fassone, ex DS del Milan, fece pedinare quattro giornalisti. Si tratta di Enrico Currò e Luca Pagni di Repubblica, Carlo Festa de Il Sole 24 Ore e Tobia De Stefano di Libero. Questi presunti pedinamenti, avrebbero avuto un motivo ben preciso: capire quali fossero le fonti di questi giornalisti all’interno del club rossonero.
A svelarlo, è stata una lettera con cui la società investigativa a luglio di quest’anno ha informato i vertici del Fondo Elliott. Il tutto, per sottolineare l’esplicita richiesta fatta da Marco Fassone. Una rivelazione sicuramente spinosa che difficilmente farà rimanere in silenzio l’ex dirigente del Milan. A scatenare questa delicata decisione, erano stati i sospetti dettagli economici del club rossonero che venivano sbandierati sulle pagine dei quotidiani. Questa cosa alla dirigenza rossonera non è piaciuta e, pertanto, si diede inizio a questa ricerca della presunta “talpa” all’interno del club.
Sulla delicata vicenda, Repubblica scrive: “Giornalisti fatti pedinare per giorni, con lo scopo di capire quali fossero le loro fonti all’interno della società del Milan. Un incarico che sarebbe stato commissionato direttamente dall’ex amministratore delegato dei rossoneri Marco Fassone ai tempi della proprietà cinese a un’agenzia investigativa privata, la Carpinvest srl, con l’obbiettivo di arginare una presunta fuga di notizie, ovvero capire come i cronisti della carta stampata fossero in grado di fare i loro scoop”. Una cosa è certa: Marco Fassone difficilmente la darà vinta al noto quotidiano.